Governo: iniziativa a Napolitano
"Consultazioni non risolutive"
Con queste parole ieri alle 19.15 il segretario generale del Quirinale, Donato Marra, ha dato conto dell'incontro tra Giorgio Napolitano e Pierluigi Bersani.
Il segretario del Pd, incaricato venerdì scorso di verificare l'esistenza di una "maggioranza certa" per far partire il Governo, ha riferito al Capo dello Stato "gli elementi positivi raccolti intorno alle proposte di natura istituzionale, insieme alle difficoltà venute da preclusioni o da condizioni non accettabili".
Napolitano ha deciso di "prendere senza indugio le iniziative necessarie ad accertare personalmente gli sviluppi possibili"; il Presidente oggi incontrerà tutti i partiti: alle 11 il PdL, alle 16 il M5S, alle 17 Scelta Civica, alle 18 SEL e alle 18.30 il PD.
I giornali di oggi avanzano diverse ipotesi.
Ed è già ripartito il tam-tam delle voci e delle indiscrezioni sui papabili, sui possibili incaricati a guidare il primo governo post-elettorale.
Come scrive La Stampa, l’incarico di formare un Governo sarà conferito molto velocemente, ma anche allo stesso Napolitano mancano ancora gli ultimi elementi per una scelta ponderata.
Il Capo dello Stato dovrà verificare se Bersani ha la possibilità di ottenere la fiducia del Senato, oppure, se è il caso di passare al “piano B”: il governo del Presidente, sostenuto da una grande coalizione.
Il problema è che questa volta è stretta anche la strada di Napolitano.
Bersani, durante l’incontro, è stato chiaro: il Pd non sommerà mai i propri voti a quelli di Silvio Berlusconi. E il PdL, per sostenere un governo, vuole indicare il nome del prossimo Presidente della Repubblica.
In serata, al termine delle consultazioni, si capirà se ci sarà subito un nome o se Napolitano si prenderà i giorni di Pasqua per ulteriori verifiche.