Due anni di guerra

Foto tratta da "Il calvario dei bambini siriani, vittime innocenti della guerra civile" 
Reportage fotografico di Kate Brooks/Unicef

Continuano gli approfondimenti sulla politica estera.

Quest'oggi vogliamo tornare a parlare del conflitto siriano.
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Il 15 marzo il conflitto in Siria è entrato nel suo terzo anno. Quella che due anni fa era cominciata come una protesta pacifica sull’onda delle altre primavere arabe nella regione per chiedere più diritti e libertà al presidente Bashar al Assad, si è trasformata nel giro di pochi mesi in una guerra civile.

Il sito del settimanale statunitense Time pubblica alcune immagini satellitari che mostrano lo stato di alcune città oggi e lo confrontano con la situazione di due anni fa, prima che venissero bombardate. Scorrendo il cursore al centro della mappa si può vedere il prima e il dopo. Le immagini mostrano chiaramente che intere zone di alcune città come Dasmasco, Aleppo e Homs sono state completamente rase al suolo.

Secondo l’ultimo bilancio delle Nazioni Unite, 70mila persone sono state uccise dall’inizio del conflitto. Le Monde pubblica un’infografica sul numero di persone che sono state costrette a lasciare la Siria negli ultimi due anni. Secondo il giornale francese, che riporta i dati delle Nazioni Unite, i rifugiati sono più di 800mila. La maggior parte di loro è andata in Turchia, Libano e Giordania.

I ribelli libici hanno organizzato delle manifestazioni per la ricorrenza, spiega Le Monde. “Due anni di sacrifici verso la vittoria”, questo il loro slogan. Nel frattempo, nella notte tra giovedì e venerdì dei violenti combattimenti tra ribelli e forze governative sono avvenuti nelle località di Joussiyé e altri villaggi al confine con il Libano, nella provincia Homs. Si tratta di una zona strategica, perché collega il nord e il sud del paese. Secondo l’osservatorio siriano dei diritti umani, il 14 marzo sono morte 141 persone.

Nel frattempo, il presidente del consiglio europeo Herman Van Rompuy ha dichiaratoche nei prossimi giorni l’Unione europea adotterà una posizione comune sulla consegna di armi ai ribelli siriani.

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