La scuola non può aspettare


Continua l’incredibile vicenda del concorso
per i dirigenti scolastici della Lombardia.

Questo il commento del consigliere regionale del Partito Democratico Fabio Pizzul, che sta seguendo la vicenda:

Quattrocentosei neo presidi (li vogliamo definire così) che erano stati selezionati tramite prove impegnative durate più di un anno si sono visti annullare di fatto il concorso per un vizio di forma: le buste utilizzate sarebbero state trasparenti avrebbero potuto inficiare l’anonimato delle prove.

Una beffa procedurale che mette a rischio il risultato ottenuto dai candidati e trascina in enorme difficoltà la scuola lombarda in cui mancano oltre 500 dirigenti, con le scuole coperte solo da reggenti, come avviene anche a Brugherio, in particolare all'istituto Sauro, affidato alla reggenza del preside Esposito.

Sarà il Consiglio di Stato a pronunciarsi il prossimo 20 novembre sulla vicenda, ma ci pare di essere di fronte a una vera e propria vicenda kafkiana: come è possibile che centinaia di professori si vedano negare un diritto acquisito a prezzo di studio e impegno solo per il sospetto che una busta trasparente possa aver favorito qualcuno, senza peraltro che sia stato concretamente accertato alcun dolo?

Sarà la magistratura amministrativa a stabilire il destino del concorso, ma ci permettiamo di sottolineare come la vicenda metta sempre più a rischio la già precaria credibilità delle istituzioni: può un vizio di forma gettare nel caos la scuola lombarda? Qualsiasi sia la sentenza del Consiglio di Stato (e ci auguriamo che, alla fine, il concorso sia dichiarato valido) andrà rispettata, ma siamo di fronte a una vicenda che ha davvero dell’incredibile.

In Consiglio regionale, sono state approvate due mozioni presentate dalla Lega (con astensione di Idv) e dal PD (all’unanimità, qui il testo).

Non c’è accordo totale su quano scritto nei testi (alcuni punti di quella leghista sono davvero acrobatici), ma abbiamo voluto far prevalere la sostanza e con la rapida e larga approvazione dei due atti abbiamo dato ampio mandato a Formigoni e all’assessore Aprea a fare tutto il possibile affinché venga riconosciuta la regolarità del concorso e vengano limitati al massimo i disagi per la scuola lombarda.

Ci auguriamo con tutto il cuore che venga riconosciuta la regolarità del concorso e che si possa davvero parlare di giustizia e non solo di formalismo giuridico e questo deve essere il primo e principale obiettivo. Dobbiamo però fin d’ora preoccuparci di far sì che i disagi per le scuole lombarde siano ridotti al minimo, da qui l’impegno a reperire nuove risorse di personale per supportare il gravoso lavoro dei presidi reggenti, in attesa che arrivino tramite concorso i titolari dei posti ora vacanti.

Può sembrare incredibile, ma una busta considerata trasparente a Milano e non a Bologna sta sconvolgendo le vite di 406 persone e l’intera organizzazione della scuola lombarda.

Qui un appello, che si può sottoscrivere, preparato da coloro che hanno partecipato al concorso e attendono di sapere il giudizio del Consiglio di Stato.

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