Il Pirellone dello spreco


Il presidente della Lombardia si fa riprendere
mentre gioca a palla di neve
davanti alla sede della Regione a Milano. 

Le sue giocate 'allegre' Formigoni le pubblica sul web,
mentre aspetta di entrare nel (nuovo) palazzo dello spreco.

Ne parla oggi il quotidiano La Repubblica.

La più costosa operazione edilizia per la casta è a Milano: 571,4 milioni di euro per realizzare il grattacielo del Pirellone bis, sede della giunta regionale, e un complesso di edifici - in via Pola, Rosellini e Taramelli - per tutte le società o agenzie di emanazione dell’ente locale.

Il Pirellone bis è alto 161 metri. I suoi 39 piani si raggiungono con un ascensore ultratecnologico che viaggia alla velocità di sette metri al secondo. È costato 383 milioni di euro. Una cifra molto diversa da quella stabilita nella gara d’appalto - 234 milioni di euro più 90 per i costi di superficie pagati al Comune - e ancor più distante da quella propagandata (175 milioni di euro) dallo staff del presidente Roberto Formigoni.

 Il governatore ha a disposizione un eliporto
per i suoi spostamenti in elicottero.
E due piani, collegati tra loro da una scala interna.

Allestimenti interni, arredi e forniture sono costati, in tutto, 42,8 milioni di euro; arredare l’ufficio e la foresteria del Presidente ha avuto un costo (parziale) di 127mila euro. Sono serviti ad acquistare pezzi come i tre pouff con struttura portante in acciaio cromato lucido, i due divani con rivestimento sfoderabile in ecopelle (12mila euro), il comodino del letto, con struttura in legno massello di rovere come le nove sedie per la sala da pranzo (seimila euro), le quattro poltrone con fodera in vellutino accoppiato con resinato, il letto matrimoniale con testata in multistrato e rete ortopedica a doghe di faggio curvato a vapore. E poi ancora: le librerie, il tavolo da pranzo, il tavolo “direzionale” del presidente (11.200 euro), l’armadio e ventuno tra poltrone e divani. Per sé e per il suo entourage, Formigoni non si è fatto mancare niente. Neppure le buvette e le cucine, dislocate tra i livelli 12 e 13 — dove si riunisce la giunta — e tra il 34 e il 36. Costo (parziale) della mobilia: 64mila euro. E i tappeti «fabbricati a mano con pelo corto e fitto in lino/lana», 20mila euro.

Quindi la questione non è tanto il risparmio dato dall'avere concentrato in un'unica sede il personale prima sparso, con evidenti e non negabili benefici organizzativi e anche economici (prima per le sedi si pagavano affitti, ora c'è un risparmio), ma l'avere voluto "esagerare" nell'allestimento di alcuni uffici in particolare...

Continua a leggere sul sito de La Repubblica.

DoppiaM

Post popolari in questo blog

Autovelox, le incredibili parole di Benzi

Una maggioranza cieca e sorda

Metrotranvia, dilettanti allo sbaraglio