Cave e cemento, le mani della ‘ndrangheta su Desio


Percorrendo la Strada Statale del Lago di Como e dello Spluga, forse meglio conosciuta come SS36, e uscendo in direzione Desio, mentre si scende dalla rampa per proseguire verso il centro città, non si può non notare una distesa di sabbia. Sono circa 30mila metri quadrati, di sabbia. Almeno così sembra osservando dalla superficie.

La distesa di sabbia che si vede è invece il tappo di quella che a Desio
è meglio conosciuta come la “cava della ’ndrangheta.

È qui, appena fuori la rampa della Strada Statale del Lago di Como, che una organizzazione criminale per mesi, dopo aver acquistato l’area da 30mila metri quadri, iniziò a utilizzarla come discarica abusiva. Sotto quel tappo di sabbia sarebbero finiti circa 160mila metri cubi di rifiuti di vario genere, anche pericolosi.

La terza puntata del viaggio de Linkiesta nelle mafie in Lombardia parla di Brianza.

L'approfondimento si trova qui.

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