PdL e Lega litigano su tutto. Ma non sulle poltrone da spartirsi


"Mi assumo tutta la responsabilità di quello che dico e spero di essere smentito subito dalla RAI e dalle persone coinvolte: è stata raggiunta questa notte un'intesa tra la Lega e il Pdl, che poi qui fanno finta di litigare, per procedere nella prossima seduta del CdA, costi quel che costi, a nominare per un anno ulteriormente l'attuale direttore del Tg1 Maccari, già in pensione, e a nominare un direttore della Lega che si chiama Casarin alla Tgr, con due condirettori del centro destra....".

Così, qualche giorno fa, Giuseppe Giulietti, portavoce di Articolo 21, aveva anticipato l'accordo tra PdL e Lega per spartirsi le nomine Rai.

Quell'anticipazione non solo non è stata smentita, ma è diventata certezza, perchè così intende procedere il direttore generale della RAI, Lorenza Lei (a sua volta fortemente voluta da Berlusconi).

Buttati fuori dal governo e dai vertici europei per manifesta incapacità, i partiti della vecchia maggioranza continuano dunque a spadroneggiare in viale Mazzini e a spartirsi la Rai.

Maccari è l'unica soluzione accettata da Berlusconi, dopo l'inevitabile rimozione di Minzolini; Casarin è noto per le simpatie bossiane e andrà a dirigere la più folta redazione d´Italia, con un potere notevole di condizionamento in vista delle prossime elezioni.

La cosa ancora più grave è che queste nomine potrebbero passare solo con il voto decisivo, nel consiglio di amministrazione della Rai, di Antonio Verro, il fedelissimo di Berlusconi in Rai, che dal 17 gennaio scorso è stato nominato deputato. Due cariche incompatibili, ma Verro continua a restare al suo posto.

In questi giorni PdL e Lega se ne stanno dicendo di tutti i colori. Ma sulla spartizione di due posti fondamentali per la comunicazione della tv di Stato sono assolutamente d'accordo. Tanto per cambiare...

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