La lotta all'evasione fiscale diventa finalmente una priorità


Continua, in questi giorni, la grande attenzione di tv e giornali
sulle iniziative del Governo contro l'evasione fiscale.

Ieri è stato reso noto che la presenza dei finanzieri e dei dipendenti della Agenzia delle Entrate nel fine settimana a Milano ha fatto lievitare di oltre il 40 per cento gli affari degli esercizi messi sotto sorveglianza. A testimoniare il livello iperbolico dell'evasione fiscale in Italia. Ma non solo.

Tutte le iniziative della Guardia di finanza e dell'Agenzia delle Entrate dimostrano che la lotta all'evasione fiscale si può fare oggi, ma si poteva fare anche prima: coloro che oggi conducono blitz e ricerche sono gli stessi che erano ieri al lavoro con il governo Berlusconi.

"La lotta all'evasione è uno sforzo titanico, ma comincia a dare i suoi frutti. Nel 2011 abbiamo recuperato 11,6 miliardi. Ora, con il controllo dei conti bancari, può partire la grande svolta di primavera". Lo annuncia oggi, in un'intervista su Repubblica, Attilio Befera, che guida Equitalia e Agenzia delle Entrate. L'intervista potete leggerla qui.

L'evasione, sostiene Befera, è una piaga sociale ed economica che infetta l'intero sistema: il cittadino che non paga le tasse danneggia quello che le paga, l'impresa che non versa l'Iva fa concorrenza scorretta nei confronti di quella che la versa. È "pane avvelenato", come dice Monti, che i padri regalano ai propri figli. Dunque ci riguarda tutti. Ora che il divario tra i redditi cresce, e che lo Stato chiede lacrime e sangue soprattutto ai "soliti noti", la lotta contro questa piaga diventa un'arma decisiva.

E dunque la lotta all’evasione fiscale è un problema di volontà politica: il governo della destra ha voluto pervicacemente bloccare tutte le norme, gli strumenti e le iniziative che il centrosinistra aveva messo in campo.

E oggi tutta l'Italia è costretta a pagare
il conto di questa scelta scellerata.

Lo ammette lo stesso Befera, nell'intervista, quando dice che la guerra contro l'evasione ha molti nemici: non solo i furbetti dello scontrino, ma anche lobbisti da Transatlantico e parlamentari di complemento. "Tanti politici cavalcano le proteste contro di noi, per difendere chi evade. Con il governo Monti il clima nel Paese è in effetti mutato e la lotta all'evasione è tornata ad essere una priorità politica, oltre che un'emergenza sociale".

E ancora: "L'archivio dei depositi da consultare ai fini fiscali lo aveva inventato Visco nel '96: il Parlamento lo ha bloccato per 15 anni, ora Monti l'ha finalmente sbloccato".

Non bisogna dimenticare infatti che non è vero che nessun governo ha mai fatto nulla contro l'evasione fiscale (altrimenti perché il centrosinistra e Visco in particolare sarebbero stati attaccati tanto duramente dai giornali berlusconiani nel periodo 2006-2008?), così come non è vero che per la prima volta si sta facendo qualcosa per le liberalizzazioni (fatte largamente e con successo dal centrosinistra e da Bersani, ma bloccate e ritirate dal governo di Berlusconi, Bossi e Tremonti).

L’operazione “perdita della memoria” e confusione delle responsabilità della destra con quelle del centrosinistra va combattuta aspramente.

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