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La lotta all'evasione fiscale diventa finalmente una priorità

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Continua, in questi giorni, la grande attenzione di tv e giornali sulle iniziative del Governo contro l'evasione fiscale. Ieri è stato reso noto che la presenza dei finanzieri e dei dipendenti della Agenzia delle Entrate nel fine settimana a Milano ha fatto lievitare di oltre il 40 per cento gli affari degli esercizi messi sotto sorveglianza . A testimoniare il livello iperbolico dell'evasione fiscale in Italia. Ma non solo. Tutte le iniziative della Guardia di finanza e dell'Agenzia delle Entrate dimostrano che la lotta all'evasione fiscale si può fare oggi, ma si poteva fare anche prima : coloro che oggi conducono blitz e ricerche sono gli stessi che erano ieri al lavoro con il governo Berlusconi. "La lotta all'evasione è uno sforzo titanico, ma comincia a dare i suoi frutti. Nel 2011 abbiamo recuperato 11,6 miliardi. Ora, con il controllo dei conti bancari, può partire la grande svolta di primavera". Lo annuncia oggi, in un'intervista su Rep

Le mani nelle tasche degli italiani

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«Non mi ha mai persuaso l'espressione "mettere le mani nelle tasche degli italiani", anche perché è incompleta: sono alcuni italiani evasori a mettere le mani nelle tasche dei contribuenti onest i. Loro sono gli italiani che evadono e quei privilegi e rendite sono un inciampo al gioco della concorrenza e del mercato» Queste le parole di Mario Monti ieri a Reggio Emilia, in occasione del 215esimo anniversario della nascita del Tricolore. Il Premier ha voluto ringraziare «gli uomini e le donne della Guardia di Finanza e dell'Agenzia delle entrate, a chi combatte l'evasione fiscale». A loro, sottolinea Monti, «voglio dire grazie e assicurare il mio appoggio» anche in vista dell'intensificazione del contrasto all'evasione. Secondo Monti «è inammissibile che i lavoratori subiscano sacrifici mentre una parte importante di ricchezza fugge alla tassazione, accrescendo così la pressione tributaria su chi non può sottrarsi al fisco». " La lotta all

Protestano... ma incassano

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In settimana il consigliere regionale del Partito Democratico Enrico Brambilla ha raccontato un curioso episodio che sta capitando in Regione. I consiglieri della Lega in Regione in questi giorni hanno deciso di attuare una forma curiosa di «sciopero»: non partecipano ai lavori delle commissioni consiliari, finché il PDL non chiederà scusa per averli definiti "inaffidabili". Infatti in questi giorni tra PDL e Lega non corre buon sangue , dopo un voto segreto che ha visto la maggioranza andare in crisi e l'ha costretta a rinviare la legge sui parchi. Fin qui tutto bene: se la Lega ritiene di dover "scioperare" faccia pure. Ma i lavoratori che ricorrono a questa estrema forma per rivendicare i propri diritti, astenendosi dal lavoro, perdono la retribuzione . I consiglieri della Lega invece no. I furbetti, infatti, firmano la presenza, pur di ottenere la diaria (la quota di indennità legata alle presenze effettive) e poi se ne vanno, disertando i loro ba

23.000.000.000 di euro

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Siete riusciti a leggere immediatamente la cifra che fa da titolo a questo post? Sono 23 miliardi. Di euro. Sono i redditi non dichiarati scoperti nei primi cinque mesi del 2011 dalla Guardia di Finanza , nella sua attività di contrasto all'evasione fiscale . Le Fiamme Gialle hanno arrestato 108 persone per frodi e reati fiscali e denunciato 5.360 soggetti , principalmente per aver utilizzato o emesso fatture false o per non aver versato l'Iva . Sul fronte dell'evasione fiscale internazionale, sono stati scoperti redditi non dichiarati per circa 7 miliardi di euro. Ancora, le indagini sulle imprese e lavoratori autonomi sconosciuti al Fisco , perché non presentano le dichiarazioni annuali, hanno portato all'individuazione di redditi evasi per oltre 11 miliardi di euro. Nel comparto della spesa sanitaria , sono state scoperte truffe ai danni del Servizio Sanitario Nazionale per oltre 23 milioni di euro . Nel comparto degli aiuti economici e dei servizi so

Referendum, si votano tutti. Votiamo 4 SI!

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Con una decisione unanime, poche ore fa la Corte Costituzionale ha stabilito di considerare ammissibile il nuovo quesito referendario sul nucleare . E' l'ennesimo e definitivo stop alle furbate del Governo , che da una parte finge di lasciare libertà ai cittadini, dall'altra ha cercato con ogni mezzo di sabotare i referendum. Ora la parola passa ai cittadini, a tutti noi. Dobbiamo convicere tutti coloro che conosciamo ad andare a votare, domenica e lunedì, per l'acqua pubblica, contro il nucleare, per riaffermare che tutti siamo uguali davanti alla legge. 4 SI, forti e chiari! Passaparola!

Nucleare: lo scippo non riesce. Il referendum si farà!

Il referendum sul nucleare si farà. Lo ha stabilito questa mattina la Corte di Cassazione , che ha accolto la richiesta avanzata da Partito Democratico, IDV e WWF, che chiedevano di trasferire il quesito sulle nuove norme appena votate nel decreto legge omnibus. La decisione della Cassazione punisce il tentativo maldestro di raggirare 40 milioni di cittadini, ai quali il Governo voleva impedire di votare sul referendum, con la furbata della moratoria . Le furberie alle spalle degli italiani non passano. La Cassazione ha censura l'arroganza del Governo e ha riconsegnato nelle mani dei cittadini il diritto a decidere sul nucleare. E sul proprio futuro. Il verdetto della Cassazione ridà quindi forza ed entusiasmo alla campagna referendaria : il 12 e 13 giugno si vota anche contro la privatizzazione dell'acqua e per l'abrogazione del legittimo impedimento.

La Germania dice addio al nucleare

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È ufficiale: dal 2022 la Germania non utilizzerà più l'energia nucleare . L'annuncio è arrivato dal ministro dell'Ambiente di Berlino, Norbert Rottgen: "E' una decisione irreversibile . Dopo una lunga consultazione c'è un'intesa, una scelta decisiva e chiara". Il piano prevede che gran parte dei reattori venga disattivata entro la fine di quest'anno , dopo che già una prima parte era stata spenta subito dopo il disastro giapponese . Ne rimarranno attivi quindi solo tre che funzioneranno per altri 11 anni al massimo. C'è un altro dato interessante, nella decisione tedesca: il fatto che la decisione sia arrivata al termine di una riunione nella quale sono stati coinvolti anche i partiti attualmente all'opposizione. C ome a dire che su alcune scelte decisive si deve lavorare insieme . Da noi, invece, il Governo la scorsa settimana ha fatto la furbata di tentare di impedire il referendum, e pone pure la fiducia, per blindare il voto...

Acqua pubblica: nuova mossa del Governo contro il referendum

Come abbiamo già scritto più volte, il Governo, dopo quello sul nucleare, tenta di depotenziare anche i due referendum sull'acqua e rendere inoffensivo quello sul legittimo impedimento. La mossa di Palazzo Chigi passa attraverso una norma inserita nel decreto sviluppo  approvato ieri che crea l'Autorità per l'acqua. Una novità che i comitati promotori dei quesiti hanno subito denunciato come "una farsa ideata al solo scopo di delegittimare il voto popolare". Il senso vero dell'operazione l'ha chiarito Stefano Saglia, sottosegretario allo Sviluppo economico: "La decisione del governo testimonia che ci muoviamo nel solco del principio di sussidiarietà: acqua come bene pubblico, regolazione indipendente, gestione in concorrenza e investimenti. Il referendum non sarà superato legalmente ma lo sarà nei fatti". Al contrario del quesito sul nucleare, l'obiettivo non sembra impedire il voto sul referendum con una nuova norma: la tattica è qu

Referendum: il Governo fugge

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Proprio mentre andava online il post precedente , che dava avvio alla nostra campagna informativa sui quattro referendum, tutti i siti hanno dedicato spazio alla notizia del passo indietro del Governo sul nucleare . Il governo ha deciso di soprassedere sul programma nucleare ed ha inserito nella moratoria già prevista nel decreto legge omnibus, all'esame dell'aula del Senato, l'abrogazione di tutte le norme previste per la realizzazione di impianti nucleari nel Paese. E così il governo dalla sera alla mattina ha abbandonato il nucleare . Niente più necessità di renderci autonomi nel campo dell’energia, evidentemente. L’abolizione in cinque minuti e con un semplice tratto di penna dei due anni di lavoro che hanno portato alla definizione di un piano strategico per il nucleare si spiega solo con un elemento: evitare il referendum dei prossimi 11-12 giugno . La scomparsa del quesito sul nucleare rischia di produrre una smobilitazione in grado di mettere a repentaglio l'ott