Sacconi contro 27 milioni di italiani


"Altro che sorella acqua!
Mi auguro che troveremo presto il modo
di mettere in discussione il referendum sull'acqua".

Evidentemente non soddisfatto dall'avere fatto introdurre a tutti i costi nella manovra economica la possibilità di rendere più facili i licenziamenti, il Ministro Sacconi ha individuato ieri la sua nuova battaglia: demolire il risultato del referendum di giugno sull'acqua pubblica.

Intervenendo ieri ad un convengo del centro studi di Confindustria, Sacconi ha individuato il problema che affligge l'Italia e non la fa crescere: il fatto che l'acqua sia ancora pubblica.

Da qui il suo "impegno" a passare sopra la scelta espressa, solo pochi mesi fa, da 27 milioni di italiani, a favore di una migliore tutela della risorsa acqua, dell'aumento del controllo pubblico e per un grande piano di investimenti in questo campo.

Il Ministro fa parte di un Governo che si vanta sempre di dover restare in carica per rispetto della volontà popolare. Ora dimentica che la volontà popolare non può essere rispettata a intermittenza...

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