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Sacconi contro 27 milioni di italiani

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"Altro che sorella acqua! Mi auguro che troveremo presto il modo di mettere in discussione il referendum sull'acqua". Evidentemente non soddisfatto dall'avere fatto introdurre a tutti i costi nella manovra economica la possibilità di rendere più facili i licenziamenti, il Ministro Sacconi ha individuato ieri la sua nuova battaglia : demolire il risultato del referendum di giugno sull'acqua pubblica . Intervenendo ieri ad un convengo del centro studi di Confindustria, Sacconi ha individuato il problema che affligge l'Italia e non la fa crescere: il fatto che l'acqua sia ancora pubblica. Da qui il suo "impegno" a passare sopra la scelta espressa, solo pochi mesi fa, da 27 milioni di italiani, a favore di una migliore tutela della risorsa acqua , dell'aumento del controllo pubblico e per un grande piano di investimenti in questo campo. Il Ministro fa parte di un Governo che si vanta sempre di dover restare in carica per rispetto dell

I giovani e il lavoro

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Dunque anche il Governo, per bocca del Ministro Tremonti, si è accorto in questi giorni che la crisi c'è davvero. Uno dei dati più drammatici è quello della disoccupazione giovanile , che ha raggiunto il record negativo del 28,9% , il massimo dal 2004. Si tratta di numeri preoccupanti, a prescindere da qualunque parte politica li voglia analizzare . È difficile deformare la realtà quando in Italia ci sono 2 milioni e 175mila persone in cerca di occupazione. Larga parte delle generazioni più giovani transitano dalla precarietà all’esclusione senza speranza dal lavoro. Secondo il PD , ci sono misure che possono essere adottate a costi zero e garantirebbero una scossa al sistema, riportando fiducia in un Paese bloccato. Per il ministro Sacconi, i ragazzi devono accettare qualsiasi offerta. Ma è davvero la scelta migliore per loro? E quali saranno le conseguenze? Quello che pensano davvero responsabili delle risorse umane, studiosi del mercato, orientatori e psicologi. Se ne parla qui

Famiglia, dal Governo solo slogan

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Si è aperta ieri a Milano la conferenza nazionale della famiglia . Dopo il forfait del premier, la cui eventuale presenza era stata considerata "imbarazzante" dallo stesso Forum delle associazioni familiari, la giornata è stata segnata dalle polemiche per gli interventi del Ministro Sacconi e del Sottosegretario Giovanardi. Come evidenziato da Rosy Bindi, presente ieri a Milano, la prima giornata della conferenza è stata caratterizzata da "proclami ideologici e qualche parolaccia di troppo, ma nessun impegno serio a favore delle famiglie italiane. Il governo è al capolinea e lo si è capito anche a Milano. Il premier ha disertato la Conferenza perché non avrebbe potuto fare annunci concreti, come gli avevano chiesto le associazioni delle famiglie. Mentre i ministri Giovanardi e Sacconi hanno fatto discorsi violenti da campagna elettorale". Continua Rosy Bindi: " La famiglia è un bene che unisce e non divide il Paese, una risorsa da rafforzare con politiche mi