I gesti stonati della politica


Forse pensando di essere in sintonia con l’esplosione di gioia che verso sera ha attraversato tutto il Paese, il presidente del Consiglio ha calorosamente abbracciato il ministro Francesco Saverio Romano.

Che cosa era successo? Il lettore scelga: a) Romano era sfuggito a un attentato. b) era stato finalmente liberato dopo essere stato ostaggio di guerriglieri libici. c) aveva portato a casa un accordo vantaggioso per la nostra agricoltura. d) imputato per mafia, aveva appena ottenuto la solidarietà del Parlamento.

Anche Bossi ieri si è espresso a gesti. Ha mostrato il dito medio, cosa che non faceva più da almeno un paio di giorni. Qua è addirittura superfluo chiedere di scegliere tra un’opzione a (Bossi stava scherzando con degli amici) e un’opzione b (stava parlando di un argomento terribilmente serio come la manovra economica).

Purtroppo tutto questo è cronaca, e non Bagaglino.

Il Paese rischia il fallimento, gli imprenditori non ce la fanno a tirare avanti (ieri hanno contestato il ministro Matteoli) e i lavoratori non ce la fanno a tirare la fine del mese. Ma nel Governo si riesce perfino a litigare sul nome del nuovo governatore della Banca d’Italia, che a quanto pare deve essere scelto in base al luogo di nascita.

Insomma noi siamo preoccupati. E chi ci governa che fa?

Un po’ litiga, un po’ si abbraccia e un po’ ci mostra il medio. Forse pensando di essere in sintonia con il Paese.

Michele Brambilla, La Stampa, oggi

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