Il più clamoroso cortocircuito della storia della politica italiana


Il Governo Berlusconi ha la più alta concentrazione di ministri del Lombardo-Veneto che si sia mai registrata. Abitano tutti qui, molti nella provincia lombarda, da Gemonio a Calolziocorte, da Monza a Varese.

Eppure i sindaci del Nord nel loro piccolo si incazzano, e per bocca del sindaco di Varese, il legista Fontana, ribadiscono tramite il quotidiano "La Stampa", la volontà di promuovere uno sciopero contro il Governo per avere l'agognato e pluri-proclamato  federalismo.

Giovedì gli amministratori manifesteranno contro la terza manovra «ammazza autonomie».

"Per un po’ gli enti locali hanno tamponato,
usando il 75% degli oneri di urbanizzazione
per coprire la spesa corrente. Al prezzo di consumare suolo,
barattano soldi facili  con licenze a costruire."

Ma oggi?

Sul piatto restano i tagli dell’ultimo biennio, pari al 40% delle risorse trasferite nel 2010, quelli indiretti dalle Regioni, e un patto di stabilità che blocca 43 miliardi di residui utilizzabili per riavviare lo sviluppo locale, nonostante a livello ‘macro’ i comuni abbiano contribuito a migliorare i saldi del debito pubblico per 3 miliardi di euro.
Per garantire i servizi, i Sindaci saranno quindi costretti ad aumentare le tasse alzando al massimo l’aliquota Irpef (0,8%), trasformandosi in esattori per conto di un governo che scarica l’onere delle tasse in periferia. «A partire dalla riforma del Titolo V la spesa dello stato è aumentata di 300 miliardi», riassume caustico Angelo Rughetti, direttore generale dell’Anci. E soprattutto «si sono spostati 10 miliardi l’anno dai territori verso Roma». Alla faccia del federalismo….

Credo si tratti del più clamoroso cortocircuito
della storia della politica italiana,
tutto interno alle forze politiche che guidano il Paese.

Sindaci molto spesso in quota Pdl e Lega,
che protestano al Nord chiedendo finanziamenti,
mentre loro colleghi di partito
o addirittura loro stessi (doppio incarico)
votano a favore di queste manovre.

Una situazione davvero paradossale, al punto che ieri la Lega ha imposto ai suoi Sindaci di smettere di protestare, minacciando anche l'espulsione per chi non si adeguerà a questo ordine, come racconta oggi Repubblica (qui). Vedremo se Attilio Fontana e Flavio Tosi, giusto per fare un esempio, si piegheranno agli ordini del loro capo o se decideranno di tutelare i cittadini che devono rappresentare...

DoppiaM

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