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La sinistra può rigenerarsi solo aprendosi

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Il discorso all’evento ‘Together Europe – Building the progressive future’ organizzato dal Gruppo dei Socialisti e Democratici al Parlamento europeo Voglio ricordare una persona che non c’è più.   Daphne Caruana Galizia , uccisa solo qualche giorno fa a Malta, in un truce attentato. Il suo sacrificio sia un insegnamento per tutti noi e ci spinga a batterci per la verità e la libertà di pensiero. Un anno fa eravamo qui a Bruxelles per cominciare il viaggio di Together. In questo anno, il mondo è cambiato. La vittoria di  Trump , lo spettro della guerra. L’estrema destra in Austria e in Germania. Ovunque nel mondo i valori universali per cui ci battiamo sono minacciati. Oggi a sinistra abbiamo bisogno di chiarezza. Per troppo tempo abbiamo accettato che si dicesse che sinistra e socialismo erano parole vuote e antiche. I nostri valori sono quelli giusti: la solidarietà, la giustizia, l’uguaglianza. E se c’è una critica che dobbiamo fare a noi stessi è proprio quella di esse

La magnifica differenza

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Come ogni settimana, l'edizione domenicale de L'Unità , riporta in prima pagina l'editoriale di Walter Veltroni.  Secondo Veltroni la sinistra non deve essere quella del Novecento, perché il mondo è un altro mondo. *** Cos’altro deve fare Donald Trump per far capire alla sinistra che è cominciato un nuovo tempo della storia? Cos’altro deve accadere perché la sinistra si accorga che il mondo occidentale sta slittando a destra? Lo dico così, in forma rozza e semplificata, perché mi rendo conto che forse non è più tempo di analisi strutturate, di riflessioni compiute. Il che mi angoscia e mi deprime. Perché la politica è, in primo luogo, la bellezza della comprensione intellettuale del proprio tempo. È lo sforzo, la fatica di leggere i mutamenti sociali e culturali e, così, di ridefinire le proprie scelte programmatiche e politiche alla luce delle trasformazioni in atto. E la bellezza della politica è fare tutto questo insieme, in una comunità di persone consape

La sinistra ha molti nodi da sciogliere

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Ben ritrovati. Iniziamo questo 2017 con un articolo scritto da Marco Cianca per il Corriere Della Sera. Perché iniziare l'anno con questo approfondimento? Crediamo che questi siano i temi, i toni e le modalità su cui dovremmo concentrarci a discutere. Senza alcun tipo di steccato, di pregiudizio, di schematismo. Un manifesto. Un manifesto della sinistra. Un manifesto per la sinistra. Pochi punti, chiari e irrinunciabili. Una bussola inchiodata ad indicare la rotta verso una società che si vorrebbe migliore. Non un programma confuso e contraddittorio come le 281 pagine compilate nel 2006 per tenere assieme Fausto Bertinotti e Clemente Mastella nell’Unione guidata da Romano Prodi.  Un’esperienza lacerante, le cui ferite sono ancora aperte. Non una torre di Babele destinata a crollare in un indistinto e rissoso vociare.  Basterebbe un decalogo. Preciso e breve. I pilastri sui quali costruire una nuova casa comune. Gli architetti possono essere diversi, Matt

Mi ci romperò la testa

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Train in vain   è l’ultima traccia di   London Calling ; è stata inserita all’ultimo, quando la copertina era già stata predisposta e stampata, così si presenta a tutti gli effetti come una   ghost track . Nelle successive edizioni dell’album è stata recuperata e così compare al suo posto, al numero 19. E’ una delle canzoni più belle dei Clash, parla di attese deluse e della fatica di andare avanti. “Prepararsi per nulla”. Stamattina il giorno dopo il 4 dicembre è arrivato, c’è molta più nebbia del solito, tanta anche per un dicembre che inizia dopo il novembre più nebbioso di sempre. Le bozze in redazione mi aspettano, i messaggi e le telefonate anche. Abbiamo perso, nettamente.  Avevamo visto in questi mesi come andavano mettendosi le cose; prima pensavamo fosse alla nostra portata, poi avevamo capito che era difficile, quindi ci rendevamo conto che sarebbe stata durissima, alla fine non c’è stato molto da fare. Si conferma una tenuta nelle regioni rosse, un buon risultato n

Quale strada per la Sinistra

Il bivio che il PD si trova ad affrontare in questo periodo, con i contrasti sempre più evidenti tra due visioni interne al nostro partito, si inseriscono nel sempre aperto dibattito sul ruolo della sinistra oggi.   Francesco Piccolo, noto scrittore, già vincitore del Premio Strega, ha pubblicato ieri un articolo sul Corriere della Sera su questo argomento, che mi sento di condividere, perché mette nero su bianco una visione che mi appartiene, e che costituisce un'equilibrio tra gli entusiasmi un po' acritici con cui i giornali descrivono i frequentatori di Piazza San Giovanni e quelli della Leopolda.  La sinistra italiana è a un bivio. Seguire per strade sconosciute Renzi e il suo gruppo nato e cresciuto alla Leopolda, oppure restare ancorata al vecchio gruppo che sa difendere tanti diritti fondamentali ma non sa pensare niente di innovativo? La sinistra italiana degli ultimi venti, anzi trenta anni, è stata reazionaria e ha inseguito il mito della purezza, e cioè degli

La sinistra ha un futuro

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Vi proponiamo per oggi, dopo la giornata intensa di vita del nostro comune, con le live tweeting della conferenza stampa, una lettura. Vi proponiamo un bell'articolo dell'Unità di qualche tempo fa, che racconta della paura delle novità che la sinistra sta attraversando, e che spaventano molti, con uno spirito diverso, propositivo. L'articolo è di Alfredo Reichlin , figura storica della sinistra italiana, partigiano e giornalista. Quali che siano le vicende del governo è chiaro che si è chiusa una intera fase politica. Condivido alcuni interrogativi ma il fatto da cui non si può prescindere è, finalmente, la scesa in campo di una nuova generazione di donne e di uomini. Il cambiamento è grande. Insieme con gli interrogativi tornano così anche le speranze. Io penso che da qui bisogna partire.  E aggiungo subito che il senso di questo mie note è dire che il terreno dell`azione e della lotta politica si è spostato in avanti. Sono convinto - ed è questa la cosa e

La sinistra, secondo Pepe Mujica

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"La sinistra, anche in Uruguay, la dividerei in tre fette: i nostalgici, che dicono le stesse cose di 50 anni fa, quelli totalmente in linea con il mercato e infine quelli, come me, che ne riconoscono l’indispensabilità, ma lo criticano per migliorarlo."   Pepe Mujica , presidente dell'Uruguay (via Ciwati )

Trovare "Lo Spirito del '45"

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Ovvero di quando la politica era una cosa seria e la sinistra aveva un senso.  Il film/documentario di Ken Loach comincia durante le elezioni inglesi del 1945, che vedevano il Partito Laburista sfidare i conservatori di Winston Churchill, dato vincitore sicuro per la sua popolarità e il carisma che gli derivavano dalla vittoria della guerra. I Laburisti ottennero una sorprendente, schiacciante vittoria. Oggi, nell'epoca in cui ogni cosa è comunicazione,  quelle elezioni vengono ricordate soprattutto come esempio dell'effetto "under dog"  (in italiano, cane bastonato), cioè della simpatia (e da lì, del consenso) che il candidato considerato perdente e tartassato ottiene nell'elettorato.  Così si tende a tralasciare la  portata storica di quella vittoria,  grazie alle quali i  Laburisti riuscirono ad attuare tantissime riforme  drastiche per migliorare la vita delle persone. ‘‘Lo so che è politicamente scorretto rievocare un tempo in cui si investì nell