In difesa del territorio, per una mobilità diversa

È imminente la cantierizzazione della tratta B2 di Pedemontana e ad oggi ci sono poche certezze, anzi, solo una: gli inevitabili disagi per i Comuni coinvolti, per i loro cittadini, per lavoratori, studenti e pendolari. I lavori renderanno più difficile la circolazione sulla Milano-Meda, sulla Valassina e sulla Comasina, già oggi pesantemente trafficate.

La prevista introduzione, poi, del pedaggio sulla Milano-Meda graverà in primo luogo sulle tasche di chi, non per scelta ma per motivi di studio e di lavoro, percorre quella strada già molto congestionata ogni giorno. Inevitabilmente il pedaggio spingerà molti automobilisti a ricorrere alla viabilità locale dei Comuni coinvolti. Quali le conseguenze sul traffico di questi Comuni? Sui tempi di vita dei loro cittadini? Sull'inquinamento atmosferico e acustico?
Le linee ferroviarie sulla tratta sono già in difficoltà e non saranno certo in grado di accogliere tutti i pendolari che saranno costretti ad avvalersene a causa del traffico e del pedaggiamento previsto.

Se questi sono gli effetti dei lavori su una tratta che in gran parte è il potenziamento di un'infrastruttura già esistente (la Milano-Meda) quali saranno i disagi e le conseguenze sui territori per la realizzazione delle tratte che consumano suolo vergine, spesso in aree agricole o di interesse naturalistico? Nella provincia più inquinata d'Italia e con più suolo consumato una nuova infrastruttura autostradale andrà a consumare ulteriore territorio, cementificando ettari di aree verdi.

Per mesi linee ferroviarie e stradali saranno interrotte, e i pendolari saranno costretti a ricorrere all'automobile o a mezzi sostitutivi su gomma, che andranno ulteriormente ad aggravare il traffico.
Il parco Gru.Bria perderà un milione di metri quadri di territorio nella sola Desio e un corridoio ecologico primario sarà irrimediabilmente compromesso.

In tutto questo, incombono oggi nubi pesanti e minacciose sulla realizzazione e sulla sostenibilità complessiva dell'opera.
Un ricorso recente presentato da un'azienda del territorio evidenzia ciò che gli amministratori dell'area sostengono da tempo: la cosiddetta tratta D breve non è una semplice variante puntuale ma un vero stravolgimento del progetto per il quale era stata data la concessione di Pedemontana, che non collegherebbe più la provincia di Varese con quella di Bergamo direttamente, ma che si concluderebbe nella A4 ad Agrate Brianza, divenendo l'ennesima tangenziale esterna di Milano.

Quale sarà il futuro di quest'opera? Ricordiamo che Pedemontana è finanziata quasi completamente con fondi pubblici, sia con contributi a fondo perduto sia con prestiti che graveranno sulle spalle delle generazioni future. Recentemente le destre hanno inserito nelle pieghe di un provvedimento sul PNRR la possibilità per Regione Lombardia di coprire le perdite di Pedemontana tramite aumenti di capitale in deroga: soldi che dovrebbero servire per promuovere un nuovo modello di mobilità e per la transizione ecologica vengono invece usati per ripianare i bilanci di una società che deve costruire un'autostrada inutile e dannosa per il territorio.

Non è di questo che la Provincia di Monza e Brianza ha bisogno, ma di un cambiamento di paradigma in fatto di mobilità, che investa massicciamente sui treni, sui tram, sul trasporto pubblico locale e sulla mobilità ciclabile e dolce.

I cittadini e le cittadine dei Comuni di Monza e Brianza meritano delle Amministrazioni locali che abbiano questa visione della mobilità. I cittadini e le cittadine dei Comuni di Monza e Brianza meritano delle Amministrazioni che sappiano tutelare le comunità locali con autorevolezza e fermezza nel confronto con gli altri livelli istituzionali. I cittadini e le cittadine dei Comuni di Monza e Brianza meritano delle Amministrazioni che sappiano parlare il linguaggio della verità, senza le reticenze di chi è troppo legato alla propria vicinanza politica o partitica con chi governa la Regione. I cittadini e le cittadine dei Comuni di Monza e Brianza meritano, contro tanta retorica sulla difesa del territorio a parole, una difesa del territorio con i fatti.

Gli amministratori del Partito Democratico e del centrosinistra negli anni hanno, spesso inascoltati, segnalato queste criticità e fatto il possibile per mitigare e alleviare gli effetti di scelte sbagliate sui propri territori. Un voto per il Partito Democratico e per il centrosinistra alle prossime elezioni amministrative è un voto per la difesa del territorio, per la promozione di un modello diverso di mobilità, per un'amministrazione che tuteli e promuova la qualità della vita dei propri cittadini.

Lorenzo Sala, Segretario provinciale
Carlo Polvara, Responsabile Trasporti e Mobilità
Vincenzo Di Paolo, Responsabile Enti Locali e Provincia

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