Il Governo Meloni va contro donne e bimbi

Sugli italiani si abbatte la Tassa Meloni sulle bollette.

La destra, che sostiene di difendere le famiglie, ha scelto di rinegoziare il PNRR tagliando sugli asili nido e non prolungando il mercato tutelato sulle bollette. Un attacco diretto a donne e bimbi, un salasso per cinque milioni di famiglie. 

Hanno rinegoziato il PNRR su tante cose, sono venuti ad agosto a dircelo, e su sulla liberalizzazione dell’energia e il mercato tutelato non potevano farlo? O non volevano? 

Non stanno dalla parte dei cittadini, ma delle società energetiche. Stanno distruggendo uno strumento di mercato che ha protetto i consumatori, rendendoli meno esposti alle fluttuazioni del prezzo del gas. Il passaggio costerà miliardi di euro in più, ci saranno aumenti medi del 34 per cento. La crisi energetica dovrebbe averci insegnato quanto siamo fragili. C’erano tutti gli elementi per chiedere anche questa modifica e per negoziarla a Bruxelles. 

Diciamo da un anno che è necessaria una proroga perché nel frattempo ci sono stati la guerra criminale di Putin in Ucraina, la crisi energetica, il caro benzina, il rialzo dell’inflazione. Salvini si è svegliato dopo la nostra conferenza stampa, mi chiedo dove fosse il giorno prima quando il Consiglio dei ministri è andato dritto. 

La modifica al PNRR sugli asili nido smaschera poi la vera natura di un governo che si muove contro le donne. Contro i bambini e le bambine. I posti in più negli asili sono stati tagliati da 264mila a 150mila. In più, è stato ridotto il fondo nazionale sui bambini da 0 a 6anni, che è quello che paga gli educatori e le educatrici. 

Il rialzo dei costi è successo solo per i cantieri dei nidi? Non ho visto tagli di queste proporzioni su nessun altro settore. Sono tagli che vanno contro le donne anche i tagli alla sanità pubblica e la mancanza di un finanziamento adeguato del fondo per la non autosufficienza, che noi con un emendamento in manovra chiediamo di aumentare di 600 milioni. Vorrei dire a Meloni che se tagli il welfare, la sanità, i servizi educativi per l’infanzia, stai costringendo ancora di più le donne ad avere sulle spalle quel carico di cura. 

A cosa serve una premier se non lavora per l’emancipazione di tutte? A partire dalla libera scelta sui corpi. 

Ho fatto diversi appelli per dire: su questo ci siamo, mettiamo da parte lo scontro, proviamo a far fare un salto in avanti al Paese. Sulla repressione della violenza sulle donne abbiamo lavorato insieme e siamo riusciti a migliore un testo che è stato approvato all’unanimità. Ora serve la prevenzione. 

Un lavoro bipartisan contro la violenza di genere significa anzitutto la formazione di operatrici e operatori delle forze dell’ordine, dei tribunali, della pubblica amministrazione. Non deve accadere mai più che una donna non venga presa sul serio. Che non venga fatta una valutazione adeguata del rischio che corre. Nel ddl approvato mancano le risorse. Troviamole. 

Il piano del ministro Valditara non convince perché bisogna rendere obbligatoria l’educazione all’affettività e al rispetto delle differenze in tutti i cicli scolastici coinvolgendo le competenze imprescindibili dei centri antiviolenza. Bisogna lavorare sull’emancipazione economica. Solo l’autonomia può liberarti dal ricatto e dalla violenza. Dobbiamo fare come in Spagna, dove un tavolo tra governo, imprese e sindacati ha costruito una riforma che limita drasticamente i contratti precari. E dobbiamo ottenere il salario minimo.

Elly Schlein

Post popolari in questo blog

Per la Casa di Comunità e un poliambulatorio funzionante

Va bene così?

Prosegue la raccolta firme per la sanità