Aiuti al Terzo Settore, le proposte del PD

Chiediamo con forza al Governo di inserire il mondo del Terzo Settore e delle RSA nel decreto aiuti ter che verrà fatto nelle prossime ore. Lo abbiamo fatto ieri in Aula alla Camera e lo ribadiamo oggi da Padova, luogo emblematico del Terzo Settore. Perché ci sono delle realtà che hanno costi pazzeschi di luce, con effetti drammatici che si ripercuotono su persone e famiglie fragili. 

Un invito a lavorare per spiegare bene le proposte del PD e i perché del rilievo attribuito loro nel programma. Eccole, nel dettaglio: 

– Semplificazione e “adempimenti zero” per le associazioni piccole e i gruppi meno formali, che dovranno comunque garantire di tenere verbali e rendiconti a prova della loro democrazia e attività non profit, pur senza dover obbligatoriamente fornire documentazione specifica oltre a un’autodichiarazione. 

– Vincolo di presenza nei tavoli di programmazione delle politiche pubbliche dove si concertano le decisioni e sostegno anche economico delle rappresentanze del Terzo settore, come proposto dalle norme europee. 

– Stage e collaborazione con le scuole per fare esperienza di educazione civica nelle associazioni. 

– Eliminare l’obbligo Iva previsto dal 2024 e ridurre al pari delle imprese l’Irap. 

– Limiti ai “bandifici” e passaggio a una reale co-programmazione pluriennale dei fondi e delle politiche nei quali si è coinvolti. 

– Completamento del percorso per la realizzazione del RUNTS (Registro Unico Terzo Settore). 

– Promozione e valorizzazione delle prassi collaborative e di “amministrazione condivisa” introdotte dall’art. 55 del D.Lgs 117/17 (co-programmazione e coprogettazione) e loro recepimento anche dal PNRR nei rapporti tra Terzo Settore e PP.AA. 

– Armonizzazione delle nuove norme di Riforma dello sport con il codice del Terzo Settore: le nuove norme sullo sport, diversamente da come è stato sinora, rendono infatti assai problematico per le Associazioni Sportive Dilettantistiche (ASD) l’adozione della qualifica di ETS (Ente del terzo settore) 

– Per garantire i servizi alla persona erogati dagli Enti del Terzo Settore, al pari delle imprese, prevedere contributi a fondo perduto per far fronte sia alle perdite registrate nelle due ultime annualità sia per sostenere i costi relativi alla progressiva ripresa delle attività, servizi e prestazioni. 

– Introdurre un fondo di sostegno agli enti del terzo settore per coprire i maggiori oneri derivanti dal previsto aumento delle bollette energetiche, nonché per coprire gli altri costi generali. 

– Prevedere anche il ristoro per i maggiori costi che ancora verranno sostenuti per lo svolgimento delle attività (ad es. il fondo di sostegno per i centri diurni introdotto nel 2020). 

– Sostegno economico alle reti associative di cui all’art. 41 CTS, punti centrali per lo sviluppo del Terzo settore. 

– Promozione del diritto di accesso alla cultura anche attraverso una disciplina organica delle imprese e delle associazioni culturali e artistiche. 

– Promuovere la capitalizzazione delle imprese sociali: per ogni euro di capitale sociale raccolto da privati lo Stato garantisce un analogo importo sottoscritto, attraverso un fondo dedicato. 

– Istituzione di un Fondo nazionale dedicato al sostegno di iniziative di coprogettazione tra pubblica Amministrazione ed enti del terzo settore per il recupero a pubblica utilità degli immobili inutilizzati o sequestrati alle mafie. Il Fondo dovrà coprire, almeno in parte, i costi di elaborazione, progettazione e costruzione, oltre all’effettiva applicazione del social bonus. 

– Estensione anche alle iniziative imprenditoriali del social bonus, che istituisce un credito d’imposta per chi dona a favore del recupero d’immobili pubblici. 

– Estensione dei campi in cui opera il terzo settore, considerando come attività d’interesse generale le iniziative su base comunitaria per la valorizzazione delle aree interne e montane. 

– Occorre estendere progressivamente il Servizio civile a tutti i giovani che fanno domanda. Oggi solo un terzo dei giovani che fanno richiesta di servizio civile possono svolgerlo. Serve stabilizzare le risorse stanziate, per coprire tutte le candidature, e una decisa semplificazione delle procedure. 

– È necessario prevedere un sostegno economico alle reti di secondo livello e agli organismi di rappresentanza nazionale, sostenendo questa preziosa capacità di auto coordinamento. 

– Occorre coinvolgere il terzo settore, con le sue diverse articolazioni (di dono, di reciprocità, di offerta di beni e servizi), nel sistema delle cure, specie nella cura dei malati cronici. 

Enrico Letta, Segretario del Partito Democratico, a Padova, dopo aver visitato la cooperativa Giotto, una realtà che aiuta il reinserimento delle persone che sono nelle carceri

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