Ucraina, serve una missione UE per recuperare il grano

Prendere il grano bloccato dai russi nel porto di Odessa e distribuirlo ai paesi che rischiano una catastrofe umanitaria. 

Quella a cui pensa Enrico Letta è una missione militare e umanitaria, da portare avanti a livello europeo. Una missione, spiega il Segretario del PD, non certo priva di rischi, ma necessaria se si vuole evitare che la guerra si estenda anche ai paesi più poveri: “La priorità, secondo me, ora è mettere in piedi un’operazione militare umanitaria per portare via il grano bloccato nel porto di Odessa, per portarlo nei Paesi del Sud del mondo che senza quel grano avranno milioni di morti per fame, e fare in modo che altro grano possa essere portato nei depositi del porto.” 

Posizione supportata da Susanna Cenni, Responsabile Politiche agricole, alimentari e forestali nella Segreteria del PD: “Non si può accettare di usare il cibo come arma di guerra, generando fame e povertà’ alimentare in decine di Paesi del Mondo. Si faccia di tutto per sbloccare i cereali fermi nel porto di Odessa, anche con operazione umanitaria dedicata. Subito.” 

A lei si aggiunge la Deputata e Responsabile Affari Esteri del PD, Lia Quartapelle“Si deve fare di tutto per fermare il rischio carestia. Coinvolgere la Russia nella ricerca di una soluzione per sbloccare il commercio di grano e fertilizzanti e contemporaneamente una operazione militare umanitaria per aiutare l’Ucraina a esportare il grano bloccato a Odessa.” 

Una missione difficile, per stessa ammissione di Letta. Il quale, però, avverte che “i russi il permesso ufficiale” di portare via il grano “non lo daranno mai. Certo, è un’operazione con un grado di rischio, ma se non si prende questo rischio milioni di persone moriranno di fame. Penso che l’Europa stia facendo molto per la pace. Macron è stato criticato per aver troppo parlato con Putin, il piano italiano è stata un’altra dimostrazione”, sottolinea ancora il leader dem. 

Sul piano che l’Italia ha presentato all’ONU è arrivata, tuttavia, la stroncatura del Vicepresidente del Consiglio di Sicurezza di Mosca, Dmitry Medvedev, che ha definito la proposta italiana “un puro flusso di coscienza slegato dalla realtà.” Per Letta “una doccia gelata”, ma il piano dimostra che “Italia ed Europa” sono “in prima fila” per la pace in Ucraina, “e questo è di per sé un ottimo segnale.”

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