Il PD deve essere il partito del lavoro

“Rappresentiamo la società che ha fiducia nel futuro, che si sente al sicuro. Dobbiamo strappare alla destra la bandiera della protezione, dandole la connotazione ‘sociale’, che è propria della sinistra.” 

Così inizia la sua intervista a Il Manifesto il Vicesegretario, Peppe Provenzano che si sofferma a lungo sul tema del lavoro: “È la radice vitale della sinistra. Avevamo smesso persino di usare la parole ‘operai’. Ora, con Zingaretti e poi con Letta stiamo faticosamente ricostruendo questo rapporto. Il lavoro è la nostra ossessione nell’azione del governo.” 

“Noi abbiamo ottenuto la clausola del PNRR per vincolare gli incentivi alle assunzioni di giovani e donne, le nuove regole su subappalti e sicurezza sul lavoro, la riforma per estendere gli ammortizzatori sociali a chi non era garantito.” 

Dobbiamo “diventare il partito del lavoro, in tutte le sue forme, anche il piccolo autonomo schiacciato dalla grande distribuzione o dalle grandi piattaforme esprime un bisogno sociale. Il lavoro è la chiave per unire le ansie dei ceti medi impoveriti del Nord e la fame di buona occupazione e servizi al Sud e nelle aree interne. La consapevolezza che la lotta alle diseguaglianze è indispensabile per lo sviluppo è molto diffusa nel PD di oggi. E lo dimostriamo anche quando chiediamo che gli 8 miliardi della manovra vadano tutti sull’aumento dei salari medio-bassi.” 

E ricorda che dentro le Agorà Democratiche verranno discusse alcune proposte su questi temi: “Dal salario minimo legato al rafforzamento della contrattazione, ai diritti al tempo dell’algoritmo, alla creazione di green jobs sul modello di Biden, a una nuova politica industriale, alla partecipazione dei lavoratori alla scelte delle imprese.”

“La nostra idea è coinvolgere i soggetti che sono protagonisti delle proposte: nei prossimi giorni sarò a Terni per un’agorà sulla siderurgia coni lavoratori.” 

Provenzano affronta il tema dei precari tra i 35 e 50 anni: “La loro condizione è figlia anche degli errori del centrosinistra dagli anni 90. A queste persone abbiamo iniziato a dare qualche risposta durante la pandemia. Ma la contrapposizione è tra chi vive del proprio lavoro e chi di rendite milionarie. E la proposta di Letta sulle successioni, che resta un nostro cardine, va in questa direzione: spostare il peso delle tasse dal lavoro alla rendita.” 

“Vedrei con favore l’impegno di personalità come Elly Schlein nella costruzione di un nuovo PD”, conclude l’intervista Provenzano. “Il punto vero è aprirci a quella parte di società che fa cose di sinistra, gli innovatori sociali. Prima ci guardavano con ostilità, adesso non più.” 

Intervista integrale su Il Manifesto

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