Con Draghi per un piano per l'occupazione femminile

"L'Italia presenta oggi uno dei peggiori gap salariali tra generi in Europa, oltre una cronica scarsità di donne in posizioni manageriali di rilievo. Una vera parità di genere non significa un farisaico rispetto di quote rosa richieste dalla legge: richiede che siano garantite parità di condizioni competitive tra generi".

Parole chiare, quelle del presidente Mario Draghi. E che condividiamo pienamente.

Se c'è una categoria che più delle altre ha pagato le conseguenze della pandemia, sicuramente è quella delle donne.

Per questo è necessario intervenire. Sul piano economico, certo, ma anche su quello culturale.

Occorre, quindi, estendere il congedo di paternità obbligatorio dagli attuali 10 giorni a 3 mesi. Perché i compiti di cura non possono essere delegati unicamente alle donne e perché le donne non possono essere relegate ai soli compiti di cura.

Si deve investire su nuovi asili nido, di modo da liberare il tempo e le possibilità delle donne.

Va approvata una legge sulla parità salariale, di modo da eliminare il divario che, ancora oggi, è presente nelle retribuzioni. E poi incrementare il Fondo permanente per l’imprenditoria femminile, confermare gli sgravi per l'assunzione stabile di donne e sostenere la formazione delle studentesse nelle materie scientifiche e tecnologiche.

Non può esserci alcuna ripartenza per l'Italia senza il pieno protagonismo delle donne.

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