La paranza dei tamponi


La Fondazione Harmonia dal 7 novembre 2020 effettua in modalità “drive-through” i test rapidi nei Comuni di Concorezzo prima e di Carugate e Mezzago poi. Le tre amministrazioni locali che hanno patrocinato e pubblicizzato il servizio, posto al di fuori del Sistema Sanitario Regionale (SSR), ne hanno elogiato i prezzi abbordabili: la tariffa a tampone va infatti dai 15 euro per i residenti ai 35 euro per chi viene da fuori.

Dalla ricostruzione fatta dalla testata Altraeconomia emergono diversi spunti interessanti.

La Fondazione è stata costituita solo il 3 novembre 2020, lo stesso giorno in cui la Giunta regionale ha fornito le indicazioni per l’utilizzo dei test antigenici rapidi in forma privatistica e in ambito extra SSR. La fondazione Harmonia, nata il giorno stesso della delibera di Giunta, quale esperienza può vantare nel settore? 

I sei soci fondatori di Harmonia, fra cui figura il coordinatore provinciale di Fratelli d’Italia, hanno contribuito al patrimonio iniziale della Fondazione versando ciscuno 5.005 euro di un unico conto corrente intestato alla “Associazione Fondazione Harmonia”, fondazione con partita Iva attivata il 15 giugno 2020.

La “quota di solidarietà” ammonterebbe a 12mila euro. Con quel budget Fondazione Harmonia sostiene di aver acquistato poco più di un migliaio di tamponi veloci all’ingrosso a nove euro l’uno. Naufragata l’idea originale di darli alle farmacie del territorio di Concorezzo, Harmonia ha deciso di avviare in proprio il servizio.

Chi si occupa della sanificazione è JustSAN, azienda sponsor dell’A.C. Monza Calcio e che ha la sede legale allo stesso indirizzo della Fondazione. La contrattualistica per i medici a partita Iva da pagare a ore è seguita invece dall’Ente nazionale bilaterale italiano (Enbital), di cui il presidente di Harmonia risulta vicepresidente. Non si può non fare menzione anche della Harmonia Srl, omonima della Fondazione, costituita il 17 settembre 2020 e che per oggetto sociale svolge attività di certificazione.

Fondazione Harmonia, che dovrebbe essere l’unica a emettere direttamente la ricevuta ai pazienti, non ha sempre a carico i medici, cioè la voce di costo più rilevante: i medici possono essere quelli di base, messi a disposizione dal Comune. Inoltre gli spazi e il ritiro dei rifiuti speciali sono garantiti dai Comuni, oneri inclusi. 

Dalla ricostruzione, poi, non è sempre la Fondazione a produrre la “ricevuta”. È il caso di Concorezzo, infatti, dove una di queste, pur intestata alla Fondazione e con timbro, reca la partita Iva dell’associazione omonima. E nessun accenno pare esser fatto all’esenzione Iva o ai requisiti di una ricevuta per prestazione sanitaria.

Chi dovrebbe controllare e autorizzare i privati a fare i tamponi è l’Agenzia di tutela della salute competente, ATS Brianza in questo caso. Quando Altraeconomia ha chiesto all’ATS se fosse a conoscenza dell’attività di Fondazione Harmonia nei tre Comuni e quale convenzione fosse in vigore, la struttura regionale ha fatto sapere che al 25 novembre 2020 non era ancora pervenuta alcuna “comunicazione da Fondazione Harmonia per quest’attività” e che sarebbe stata quindi “avviata una verifica della situazione segnalata”.

In realtà l’Agenzia era informata dei movimenti della Fondazione già prima del 19 novembre, termine fissato dalla delibera regionale e a breve sul sito di ATS sarà pubblicato l’elenco ufficiale dei soggetti autorizzati, ha fatto sapere l’agenzia regionale.

Una “paranza di tamponi”, che descrive bene la situazione di una Regione dove il sistema di tracciamento pubblico anti Covid-19 è collassato.

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