Di cosa avrebbero bisogno i circoli Pd


L'ultimo post di quest'anno (prima dei consueti auguri) rappresenta i compiti per le vacanze, perchè per diffondere le nostre idee non bastano semplici slogan, ma serve una comunità che sia messa in condizione di lavorare al meglio

Nella sua relazione all’Assemblea nazionale Matteo Renzi ha giustamente chiesto che i circoli del Pd “tornino a discutere e ad approfondire”.

Da giovane segretario di un circolo di Prato, scrive   su l'Unità, vorrei approfittare di questo spazio per riportare la nostra esperienza.

Dal 2014 abbiamo organizzato decine di eventi e occasioni di ascolto e coinvolgimento, in campagna elettorale come in periodi di relativa calma, trattando di tutto: dalla politica cittadina a quella internazionale, dall’economia alle riforme, passando attraverso i temi del quartiere. Abbiamo una newsletter con cui comunichiamo costantemente con i nostri contatti; una pagina Facebook con un migliaio di like, volantiniamo e incassettiamo per ogni mobilitazione chiesta dal partito. Viviamo in una quartiere dove il Pd è forte: al referendum il Sì ha vinto col 59%.

Eppure abbiamo 90 tesserati: dei 5000 cittadini del quartiere che hanno votato Sì ne conosciamo qualche centinaio; è difficoltoso avere presenza agli eventi e il circolo va avanti (e in città è tra i più attivi!) soltanto grazie al lavoro instancabile di pochi volontari. Tutto questo in un quartiere dove il Sì ha vinto col 59%. Rabbrividisco pensando come possa essere la situazione dei circoli, se esistono, nei luoghi dove il No ha trionfato con 50 punti di vantaggio.

Di cosa avremmo bisogno? Non passa giorno dal 2014 che non me lo chieda. Noi Partito democratico, come ne L’attimo fuggente, tra le due strade nel bosco abbiamo scelto la meno battuta. Ed è per questo che siamo diversi: le nostre idee – sull’economia, sul lavoro, sui diritti civili, sull’immigrazione, sull’Ue – sono complesse, non traducibili in slogan da quattro soldi. Le nostre idee hanno bisogno, per essere diffuse, di una comunità.

Ciò di cui avremmo bisogno sono dei mezzi di diffusione. Avremmo bisogno di contatti e indirizzi e-mail da utilizzare per le newsletter, che dal livello nazionale vengano personalizzate, città per città, quartiere per quartiere; avremmo bisogno di convenzioni postali per poter inviare a casa, ai nostri elettori, lettere per raccontare chi siamo, cosa facciamo e il valore di tesserarsi o anche solo di conoscerci; avremmo bisogno di una grande campagna web che porti le persone a volersi impegnare nel Pd. Infine abbiamo bisogno di qualunque idea concreta, sicuramente meno banale di queste, per aiutarci a lavorare meglio. Da parte nostra, come ha chiesto domenica Matteo Renzi, noi ci saremo sempre.

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