Istat, più lavoro e meno inoccupati

Per Filippo Taddei, responsabile Economia e Lavoro del Pd, “i dati Istat di aprile confermano la continua crescita dell’occupazione: 300mila occupati in più rispetto al gennaio 2015 e una grande trasformazione a favore del lavoro stabile.

I dipendenti a tempo interminato crescono di più di 350mila unità segnalando che la transizione non si è interrotta ma continua. Infatti, nel mese di Aprile cresce il numero di dipendenti permanenti e autonomi mentre calano i lavoratori a termine rispetto al mese di marzo.

Il dato Istat, se analizzato insieme ai dati sulle posizioni contributive di origine Inps, conferma che il rallentamento della crescita delle posizioni a tempo indeterminato continua comunque a sostenere un aumento della occupazione che si concentra sul lavoro stabile.
Dati ISTAT. Da quando siamo al Governo (feb 2014) ci sono 455.000 posti di lavoro in PIÙ', di cui 390mila a tempo indeterminato. 


Ad aprile 2016 ci sono 215mila persone al lavoro in più rispetto ad aprile 2015 (+1,0%). 
Ad aprile 2016 ci sono 215mila persone al lavoro in più rispetto ad aprile 2015 (+1,0%).  pic.twitter.com/dDp88NFgDK
E diminuisce il numero degli inattivi perché aumenta la fiducia di trovare un lavoro, un  pic.twitter.com/nv8V76BUnn

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Questa dinamica di progressiva stabilizzazione dei lavoratori italiani spiega il calo della sfiducia che riporta ad aprile più italiane e italiani ad uscire dagli inattivi (-113mila) per cercare attivamente un lavoro (+50mila) o trovarlo (+51mila).

I dati sul mercato del lavoro di aprile fanno inoltre ben sperare sulla capacità di ripresa della economia italiana. A questo punto infatti diventa ragionevole aspettarsi una ripresa della produzione industriale per i mesi di aprile e maggio, come per altro già inizialmente rilevato da Confindustria, rispetto alla battuta di arresto di marzo.

La ripresa italiana è un percorso ancora non concluso, visto quanto abbiamo perso nel triennio dal 2011 al 2014. Il dato confortante di oggi è la forza di questa ripartenza nel generare nuova occupazione. Il Jobs act, la riduzione delle tasse su chi lavora e investe hanno cambiato in profondità la prospettiva dell’economia italiana, irrobustendone sempre più la resilienza”.

Salvi i 3000 posti di  e  dice +1% di occupati (+215mila) su 2015. Dai, che 

“Continua la crescita dell’occupazione, il segnale è netto e conferma l’efficacia delle riforme messe in campo. I posti di lavoro su base annua aumentano: +215 mila posti di lavoro rispetto ad aprile 2015. In particolare aumentano i dipendenti a tempo indeterminato: +279 mila su base annua. L’aumento della disoccupazione, come dimostrano chiaramente i dati Istat sono determinati dalla diminuzione degli inattivi. Crescono le opportunità e chi era fuori da tutto adesso si affaccia al mondo del lavoro con fiducia. Avanti così perché il lavoro fatto produce ottimi risultati”. 

E’ questo il commento di Ernesto Carbone, della Segreteria nazionale del Pd, ai dati sull’occupazione diffusi oggi dall’Istat.


“Oggi ci sono due ottime notizie sul fronte del lavoro. I 3mila posti salvati con l’accordo Almaviva – governo e i dati Istat che parlano chiaro: l’occupazione non solo cresce ad aprile con 51mila occupati in più, ma cresce soprattutto su base annua e si conferma la tendenza all’aumento delle persone che hanno trovato un impiego: 215mila posti di lavoro in più rispetto ad aprile 2015. In particolare aumentano i dipendenti a tempo indeterminato”
.

Lo sottolinea il vicepresidente dei senatori Pd Claudio Martini che evidenzia ancora: “L’Istat segnala poi il nuovo importantissimo trend sugli inattivi che finalmente diminuiscono. Questo significa che in Italia è cresciuta la speranza di trovare lavoro. Per anni avevamo una fascia di ‘rassegnati’, di persone che nemmeno osavano avvicinarsi al mercato del lavoro. Oggi l’Istat ci dice che queste persone sono sempre meno e sempre più alta è la partecipazione al mercato del lavoro”.

“Aumenta l’occupazione su anno e diminuiscono gli inoccupati. Dato che determina un logico aumento della disoccupazione. Chi era fuori dal mondo del lavoro adesso entra nelle statistiche. Si tratta del segnale che le riforme producono effetti concreti sul piano materiale e su quello della fiducia delle persone”
, così Alessia Rotta, della segreteria PD.

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