Riforme, flessibilità, riduzione delle tasse, referendum

Con la ripresa del blog ci piacerebbe inserire degli appuntamenti ricorrenti, una sorta di rubrica.
Per iniziare, dato che le forze non sono ancora molte, ci appoggiamo alla Enews del segretario.

Il rilancio della Enews ci sembra interessante per comprendere anche alcuni retroscena e curiosità non per culto della personalità.

Buona lettura.

DoppiaM



1. Tra la Siberia e il Giappone

Vi scrivo mentre sono in volo verso il Giappone per il G7. Più precisamente questa enews parte dalla Siberia, dove ci siamo fermati per lo scalo tecnico dell’aereo: nessuna motivazione politica insomma per la sosta siberiana, non per il momento almeno:-)

Molti gli argomenti che la presidenza nipponica ha messo in agenda, in attesa di passare il testimone all’Italia che organizzerà l’appuntamento nel 2017 in Sicilia.
E molti sono i punti che interessano e riguardano il nostro Paese a cominciare dalle tematiche su cui saremo noi ad introdurre il dibattito, vale a dire energia e migrazioni. Sono molto contento della rinnovata attenzione che l’Italia sta riscuotendo nel campo delle proposte: questo è un tempo in cui in tutto il mondo è molto facile alzarsi e fare polemiche. Ma lanciare proposte concrete, alternative, non sempre è facile. Noi stiamo tentando questa seconda strada: non giocare a chi grida più forte, alimentando le tensioni, ma proporre idee concrete. Per questo insistiamo su una strategia per l’Africa e con l’Africa, con il così detto Migration Compact. E per questo insistiamo sull’energia, su una strategia globale che investa nelle nuove tecnologie, come stanno facendo le nostre principali aziende del settore, dai contatori intelligenti alle rinnovabili.

Come sempre al rientro vi racconterò come è andata. Anche perché, come sapete, porto con me il vostro affetto e le vostre critiche quando partecipo a questi prestigiosi incontri. Ma vorrei che ci fosse posto, al tavolo dei potenti, anche e soprattutto per chi non ha voce: vorrei che ci fosse posto, al tavolo dei potenti, per gli occhi dei bambini di Idomeni che campeggiano in tutte le prime pagine dei giornali internazionali di oggi. Come sapete ieri è iniziato lo sgombero di quel campo.

E davanti alla demagogia e talvolta alla violenza verbale nei confronti dei profughi vorrei che ci ricordassimo – come abbiamo fatto notare ieri al segretario generale della Nato – che la minaccia per le nostre città spesso viene dalle periferie dell’estremismo e del radicalismo, non dai migranti di Idomeni o di Lampedusa. I killer che hanno sconvolto Parigi e Bruxelles sono cresciuti a qualche chilometro di distanza dal quartier generale della Nato o dell’Unione Europea, non dalle coste del Mediterraneo. Ma spesso la verità non fa notizia, la paura sì.

2. Le riforme e la flessibilità

La credibilità internazionale deriva dalla stabilità e dalla capacità di fare proposte, certo. Ma deriva anche dalle riforme. Quando siamo arrivati a Chigi le norme europee che erano state votate dal nostro Paese ci obbligavano a seguire rigorosamente il fiscal compact: se lo avessimo fatto, avremmo strangolato la ripresa italiana e finito di distruggere la nostra economia. La nostra strategia è stata diversa. Riforme, riforme, riforme per modernizzare il Paese. Ma anche per ottenere la flessibilità necessaria alla riduzione delle tasse.
Abbiamo dovuto alzare un po’ la voce, discutere, confrontarci anche in modo aspro. Ma alla fine il risultato è arrivato. Vi ricordate qualche mese fa? In tanti ci dicevano che stavamo sbagliando strada nei rapporti con l’Europa. Che saremmo andati a sbattere contro un muro. E invece questa settimana ha portato ufficialmente con sé la flessibilità richiesta grazie alle riforme che per anni erano state solo vagheggiate o promesse.
Adesso la sfida diventa: quali misure sono le più necessarie per continuare a ridurre le tasse? In molti di voi mi hanno scritto la settimana scorsa dopo la mia domanda: “Abbiamo ridotto le tasse, ma la percezione dei cittadini non è questa. Dove ho sbagliato?”

Ne ho parlato in questi giorni anche in due interviste (sul sito www.repubblica.it e a Radio 105, raccogliendo suggerimenti e contestazioni. Mi sembra di poter dire che tutti riconoscono lo sforzo che questo Governo sta facendo (a proposito: il 16 giugno il PD tornerà in piazza, nel giorno della scomparsa dell’Imu e della Tasi prima casa: migliaia di tavolini e volantinaggio in tutta Italia per raccontare le cose fatte e condividere quelle da fare, passo dopo passo) ma che ancora non basti. Non è il tempo degli annunci, ma dello studio serrato sulle carte. Nel frattempo stiamo discutendo con tutti, ascoltando tutti e dialogando con tutti per coinvolgere quanti più italiani possibili in un dibattito serio e profondo. Dopo l’Imu e la Tasi prima casa, gli 80 euro, l’Irap costo del lavoro, gli incentivi sui nuovi assunti, l’Imu e l’Irap agricola, il superammortamento al 140%, il credito di imposta al sud si tratta di decidere su quali altri leve agire per ridurre il peso del fisco. Grazie alle riforme finalmente le tasse vanno giù, scegliamo insieme come.

Io sono convinto che guidare il Paese più bello del mondo sia una responsabilità strabiliante: coinvolgere in questo sforzo quanti più cittadini possibili è per me un’autentica fissazione. L’email ormai la conoscete: matteo@governo.it

continua a leggere sul sito del Partito Democratico.

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