Due storie reali contro il fenomeno slot machine


Siamo aPerugia, in via Eugebina, più precisamente al bar Sant'Erminio gestito da due fratelli, Andrea ed Elisa Cecchetti.

Nel giro di due anni hanno subito tre rapine. Bottino: i soldi contenuti nelle slot machine. 

Da un po' di tempo il loro lavoro è passato dal servire i clienti a controllare che i minorenni non giocassero, che gli anziani del vicino circolo Arci non vi perdessero metà della pensione, rifiutare prestiti ad alcuni insistenti avventori che volevano continuare a giocare ad ogni costo,
Allontanare persone con buste piene di monete e banconote, chiamare i carabinieri quando erano minacciati fisicamente.  Una situazione che li allontanava dalla serenità.
Da ciò nasce la decisione di eliminare le macchine da gioco e far diventare quella stessa stanza un luogo di incontro, dove ogni giorno poter fare qualcosa.

Giochi, laboratori educativi, serate multietniche, gare di cucina.

In seguito sono arrivati il wi-fi, i libri da leggere, il doposcuola, il cineforum. I fratelli ammettono che inizialmente gli affari erano in calo ma finalmente il locale iniziava a ripulirsi, non più le solite "brutte facce" attirate come calamite dalle macchine mangia-soldi e dai vari bicchieri di alcolici e superalcolici.

Oggi quel posto non è solo un bar, ma anche punto di riferimento per la città tanto che  i due gestori lo descrivono come “una fonte di aggregazione interetnica, una sorta di oratorio laico per il popoloso quartiere di Monteluce” e sono fieri “di aver creato un ambiente sano e pulito, rassicurante per le famiglie che non hanno timori a mandarvi i loro figli”.

Leggendo questa storia ci balza subito in mente una realtà molto simile presente nella nostra città, nel quartiere Ovest.
Un locale da sempre impegnato nella lotta contro le slot machine e in un progetto di promozione della cultura con incontri diretti, ogni settimana, di autori, poeti e musicisti. Un caffè letterario potremmo chiamarlo, che non ha e non ha mai avuto bisogno di pubblicità perché quando le cose sono belle, interessanti ed originali, si fanno pubblicità da sole tramite il passaparola. 
Un antico metodo di comunicazione, forse il più antico, ma uno dei più sicuri e belli ancora oggi. Bello perché dà la possibilità di relazionarsi dal vivo con la gente.

Giovedì scorso il Senato della Repubblica ha dato una forte scossa alla battaglia "NO SLOT". Infatti, attraverso l'intervento del Presidente Luigi Zanda, il gruppo del Partito Democratico ha chiesto ed ottenuto, grazie anche al consenso di tutti gli altri gruppi, il ritiro dell'emendamento di Ncd al decreto enti locali che estende ai giudizi di revocazione pendenti in Corte di Appello e la prorogazione a marzo della sanatoria sulle slot machine.


Simone Castelli

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