Che fine hanno fatto le Province?


Una delle sfide che dovrà affrontare la nuova amministrazione, sarà rilanciare il ruolo di Brugherio in Provincia. Ma quale Provincia?

Che ne sarà delle Province ora che il provvedimento di riorganizzazione è su un binario morto? Piero Riccardi ed Ernesto Pagano per il Corriere della Sera provano a spiegarci il futuro di questo Ente.



Prima dovevano essere abolite, poi solo riorganizzate; alla fine non se n'è fatto più nulla. Le province italiane aspettano ancora una riforma e, nell'attesa, vivono una lenta agonia. Con tagli per 2,1 miliardi di euro negli ultimi tre anni l'Upi (Unione delle Province italiane) denuncia che stanno finendo i soldi per tappare i buchi dei 134 mila chilometri di strade, per fare manutenzione a 5 mila scuole superiori e mettere in sicurezza le zone a rischio di dissesto idrogeologico.
Come nel caso della provincia di Massa Carrara che negli ultimi tre anni ha subìto tagli per per oltre 10 milioni di euro e da oggi verrà pure commissariata, chiudendo i battenti di giunta e consiglio provinciale. Ma non si tratta di una misura straordinaria: è il destino di tutte quelle province in scadenza naturale che a partire dal decreto Salva Italia (art. 23) sono state trasformate in enti di secondo livello (cioè con organi non più eletti direttamente dai cittadini, ma dai consigli comunali), in attesa di una legge che doveva provvedere a trasferire le loro competenze ai comuni o alle regioni entro il 31 dicembre 2012.
Ma proprio quando l'iter di riorganizzazione delle province stava arrivando a un traguardo con la conversione del decreto-legge n.188/2012, la (quasi) sfiducia al governo Monti da parte del Pdl ha fatto finire il provvedimento su un binario morto.
Così l'ultima legge di stabilità ha rinviato il problema di un anno, alla fine del 2013, stabilendo il commissariamento di tutte quelle province in scadenza naturale entro dicembre di quest'anno, in attesa che avvenga “il riordino”. Un'attesa micidiale, perché, come spiega Andrea Pieroni, presidente dell'Upi Toscana, «Le province italiane si trovano di fatto in mezzo a un guado: rimangono in vita con tutte le loro funzioni e le loro competenze ma senza più risorse.»
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DoppiaM

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