Una scuola politica a Monza


Era il 6 novembre 2010 quando da un'idea di Marco Lamperti (ora consigliere comunale di Monza)  la scuola di politica del Partito Democratico fece tappa a Brugherio.

Ora c'è un progetto molto più ampio che dovrebbe avere come partner Libera, le Acli, Lega Ambiente, Gruppi ambientalisti, l’Anpi, CSVolontariato, Casa della Cultura, cooperative sociali, Cisl, Coordinamento per la legalità, associazioni e gruppi giovanili plurali per vocazione, orientamento religioso o politico e la rivista Vorrei.

Proprio dalle pagine del sito internet vorrei.org 
leggiamo della nuova scuola di politica.

La politica è sotto accusa. Ce l’ha messa il voto del 24-25 febbraio. Quindi il popolo elettore. La destra ha recuperato ma ha perso, il centro sinistra ha guadagnato il maggior numero di voti ma non ha vinto, il centro s’è rivelato un centrino, del tutto ininfluente. Sicuramente ha vinto, e in maniera clamorosa, il Movimento Cinque Stelle che ha saputo cavalcare la sfiducia nella politica. E pure noi ci sentiamo sconfitti, anche se in più occasioni avevamo denunciato non solo la mala politica ma le conseguenze che ne sarebbero derivate se ci si fosse attardati a bollare le critiche come antipolitica. 

Quante volte l’abbiamo scritto: la politica è necessaria, è lo strumento principale della democrazia, a condizione però che sia buona politica. Tant’è. Recriminare non basta, ora bisogna guardare avanti. Il paese non può attendere.

Ma ecco che ci arriva in redazione una lettera a firma Cgil e Arci di Monza e Brianza. Chiedono anche alla nostra rivista di far parte di una Associazione culturale che avrà il compito di promuovere una vera e propria scuola di formazione politica. E siccome non si tratta di uno scherzo, corriamo a chiedere lumi al segretario della Camera del lavoro, Maurizio Laini.

“Inutile girarci attorno: in Italia non ci sono solo i grillini, se ai loro voti aggiungiamo l’esercito degli astenuti o comunque degli scontenti, salta fuori che in Italia un buon 40-45 % di elettori non crede più alla politica così come è stata fatta negli ultimi decenni, la considerano strumentale per inconfessabili interessi di parte o addirittura personali. In poche parole essa non riscuote più la loro fiducia”.

Laini fa un’altra premessa. La politica non solo è necessaria ma c’è stato un periodo nel quale ha avuto un senso e profondo anche. Ci sono stati momenti alti, ad esempio subito dopo la Liberazione, oppure durante la Assemblea Costituente conclusasi con il varo della nostra legge fondamentale, la Costituzione repubblicana; e poi anche successivamente. Questo paese, nel quale viviamo, è stato ricostruito sulle macerie di una guerra disastrosa. Un miracolo dovuto anche ad una politica, certamente non priva di pecche, ma comunque buona, condivisa e spesso saggia. La stessa sconfitta inflitta al terrorismo va messa nel conto.  Quindi noi promotori di questa idea crediamo nell’impegno politico e alla politica chiediamo di fare il suo mestiere e non altro.

Continua a leggere sul sito vorrei.org

Ps: Ci sarà anche un comitato di garanti (si parla di Valerio Onida ex presidente della Corte Costituzionale, di don Luigi Ciotti, di Savino Pezzotta, di Susanna Camusso ed altri ). 

DoppiaM

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