Neo-laureati: disoccupazione su, stipendi giù


Mentre cresce ancora la disoccupazione, crolla ai minimi lo stipendio di chi riesce a trovare un impiego. E lavorano senza contratto quasi il 13 per cento tra quelli che escono da medicina, architettura, giurisprudenza, chimica, farmacia.

Sono questi i risultati dell'indagine di AlmaLaurea su 400 mila ragazzi, come raccontati nei giorni scorsi dal quotidiano La Repubblica.

Quest'anno hanno cominciato a lavorare in nero il 12,5 per cento dei laureati a ciclo unico. Si tratta di tanti giovani, troppi. Ragazzi usciti dalle facoltà di medicina, giurisprudenza, architettura, farmacia, chimica o veterinaria. Giovani costretti a scomparire dalla vista degli istituti previdenziali e dei centri dell'impiego. Loro, per la pubblica amministrazione, non esistono. Non hanno cedolino, non hanno contributi, non hanno niente.

Ma non basta, a loro si deve aggiungere anche un'altra bella fetta di giovani, ovvero il 7-8 per cento dei laureati di tutte le altre facoltà. Il fenomeno coinvolge in pari misura sia quelli che escono dai corsi triennali sia coloro che proseguono gli studi fino alla laurea magistrale. I dati sono contenuti nel XV Rapporto AlmaLaurea che ha coinvolto 400mila studenti, dei 64 atenei aderenti al consorzio, e analizzato la condizione occupazionale dei laureati.

Il lavoro che non c'è. Per chi è uscito dalle facoltà italiane, anche questo è un anno difficile. Quale che sia il canale attraverso il quale si cerca impiego, e molti provano in più disparati modi, il risultato è spesso negativo. La disoccupazione tra i laureati triennali tocca il 22,9 per cento. Cinque anni fa era meno della metà (l'11,2 per cento). Rispetto all'anno scorso, il tasso è cresciuto del 3,5 per cento. Nei due anni precedenti, l'incremento era stato rispettivamente del 3,2 e dell'1,1 per cento.

Tra i laureati specialistici i "senza lavoro" sono il 20,7 per cento (erano il 10,8 per cento cinque anni fa). Nel loro caso, nell'ultimo anno l'incremento rispetto all'anno scorso è stato meno accentuato (1,1 per cento). Il fenomeno cresce però anche tra gli specialistici a ciclo unico (medicina, architettura, veterinaria, giurisprudenza). Se l'anno scorso i disoccupati erano il 18,6 per cento, quest'anno sono il 20,8 per cento.

Non solo neolaureati. Il Rapporto, che verrà presentato domani all'università Cà Foscari di Venezia e discusso da studiosi del mondo del lavoro e rappresentanti di istituzioni come Banca Mondiale e Unione per il Mediterraneo, mostra come il peggioramento non coinvolge solo i neolaureati. Anche chi è uscito dall'università già da qualche anno incontra difficoltà a trovare impiego in un mercato del lavoro sempre più asfittico. Tra chi si è laureato da tre anni, la disoccupazione è arrivata a tassi superiori al dieci per cento.

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