Inchiesta Briantenopea: arresti a Monza

l'ex assessore monzese Giovanni Antonicelli - foto da www.ilcittadinomb.it

Una nuova inchiesta in Brianza su contatti tra camorra e politica
e sulla presenza della criminalità al Nord.

L'inchiesta si chiama Briantenopea, e oggi ha portato all'esecuzione di trentasette ordinanze di custodia cautelare, in Brianza e in Campania. Questi i reati: associazione a delinquere finalizzata alla commissione di rapine, estorisioni, usura, furti, ricettazione, riciclaggio, spendita di banconote false, detenzione di sostanze stupefacenti e di armi e reati contro la pubblica amministrazione.

L'indagine ha svelato che nel nonzese esisteva una radicata presenza della camorra, un'organizzazione composta in gran parte da soggetti di origine campana in contatto diretto con clan partenopei del calibro dei Gionta e Mariano.

Tra gli arrestati c'è anche l'ex assessore del Comune di Monza Giovanni Antonicelli, che nella ex giunta di centrodestra guidata da Marco Mariani tra il 2007 e il 2012 aveva le deleghe all'Ambiente e Acque - ecologia, smaltimento rifiuti, manutenzione cimiteriale, patrimonio, demanio e alloggi comunali. Coinvolto anche un ex consigliere comunale di Milano, Renzo De Biase, anche lui del Pdl.

Due i fronti sui quali la magistratura di Monza, coordinata dal sostituto procuratore Salvatore Bellomo, ha concentrato le attenzioni nei confronti dell'ex assessore. Il primo è relativo alla manutenzione degli alloggi Aler, incarico affidato alla Pmg; il secondo riguarda la raccolta dei rifiuti nel capoluogo brianzolo, da anni affare della Sangalli.

Secondo gli investigatori, in cambio di voti a favore di Antonicelli le commesse sarebbero finite nelle mani di imprese riconducibili a personaggi legati alla camorra. In sostanza, per gli investigatori nella macchina amministrativa monzese, e più in generale brianzola, “a più livelli, si sarebbero riprodotti gli stessi schemi dei clan camorristici”.

A giugno, la Guardia di Finanza si era presentata in Comune per acquisire materiale proprio sugli appalti delle case popolari e della raccolta rifiuti. Un passo a cui si era arrivati dopo che i Carabinieri di Monza avevano messo in relazione una serie di scenari anomali su tutto il territorio.

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