Mercati illegali: numeri e storie
immagine dal sito di Legambiente |
E' stata presentata questa mattina la ricerca di Legambiente e Consorzio Polieco sui flussi illeciti tra l’Italia, l’Europa e il resto del mondo.
Un dossier che, attraverso l’analisi delle connessioni fra le diverse filiere merceologiche, i soggetti coinvolti, le modalità operative, i luoghi più battuti dalle trame criminali, mette in luce come la fetta “in nero” della globalizzazione si sovrapponga e si mischi a quella legale, crescendo con essa a velocità supersonica.
Qualche numero, per rendere subito l'idea: più di un’inchiesta ogni 4 giorni, con 297 persone arrestate e denunciate, 35 aziende sequestrate e un valore di 560 milioni di euro finito nelle mani degli inquirenti. 163 indagini internazionali negli ultimi due anni, che hanno interessato l'italia, per traffici illeciti di rifiuti, merci contraffatte, prodotti agroalimentari e specie animali.
Un’escalation di speculazioni illegali e scenari sempre più inquietanti che riflettono un legame indissolubile fra l’andamento del commercio mondiale e quello dei mercati fuori legge.
Dopo una prima parte, dedicata alla presentazione della ricerca, la giornata ha visto anche una tavola rotonda sull'Agenda per l'ambiente e la legalità, con le proposte per il nuovo Parlamento. Hanno partecipato candidati di diverse liste e partiti.
Vittorio Cogliati Dezza, presidente nazionale di Legambiente, ha infatti fatto notare che “per stroncare questi mercati illegali è importante rafforzare le azioni di contrasto e prevenzione, nel nostro Paese e a livello globale. Ci auguriamo finalmente che il prossimo Parlamento introduca nel Codice penale italiano i delitti contro l’ambiente e si impegni di ricostituire la commissione parlamentare d’inchiesta sulle ecomafie. Ma è altrettanto importante estendere a tutti i Paesi dell’Unione Europea il delitto di traffico illecito di rifiuti, che ha consentito in Italia di svelare rotte e interessi di queste organizzazioni criminali”.
Delle 163 inchieste censite, il 68% interessa merci contraffatte e specie protette, il 23% traffici illeciti di rifiuti e il 9% frodi agroalimentari. I traffici si sono mossi prevalentemente sulle cosiddette autostrade del mare, soprattutto per i grossi carichi e le lunghe distanze: è qui, secondo la Commissione europea, che si muove l’81% dei business illegali mondiali. Per i carichi più piccoli e di alto valore aggiunto e per le tratte più brevi rimangono comunque allettanti i movimenti su strada o per via aerea.
Per rafforzare l’efficacia dell’azione di contrasto e di prevenzione per tutte le filiere dei mercati illegali, Legambiente e Polieco avanzano 10 proposte concrete ed una serie di interventi legislativi.
Qui, dal sito di Legambiente, per saperne di più.