Il piano triennale del Pd per la sicurezza di scuole e ospedali


Utilizzare le risorse destinate all'acquisto dei cacciabombardieri F35 e degli armamenti, unendole a quelle dei fondi strutturali europei, per un piano straordinario di investimenti che consenta a Regioni, Province e Comuni di mettere in sicurezza scuole e ospedali, di avviare piani di recupero ambientale e progetti per la mobilità urbana.

Questa la proposta del Pd, che si sintetizza in un piano triennale 2013-2015 che prevede l’impegno di 7,5 miliardi di euro. L’obiettivo è di finanziare spese per investimenti produttivi di Regioni, Province e Comuni dedicate alla messa in sicurezza di scuole e ospedali, a progetti di recupero ambientale e alla mobilità urbana.

La proposta del Pd prevede che gli investimenti finanziabili devono poter essere cantierabili in 6 mesi. In questo modo si punta a garantire migliori servizi nella sanità, nella scuola, nella mobilità e, nello stesso momento, a sostenere, subito e nel rispetto dei conti pubblici, l’attività economica e l’occupazione in tutta Italia.

La proposta del Pd prevede che alla copertura delle maggiori spese per gli investimenti si provveda nella misura del 60 per cento con una analoga riduzione della spesa per investimenti del Ministero della Difesa e per la quota residua attraverso l’uso di fondi strutturali europei.

Anche i privati potranno partecipare al programma di investimenti per mettere in sicurezza scuole e ospedali, per progetti di recupero ambientale e per la mobilità urbana.

Per investimenti privati che superino i 5 milioni di euro si prevede una consistente agevolazione fiscale.  Il piano straordinario che il Pd propone per le opere di Regioni, Province e Comuni potrà essere ancora più importante, se toccherà al Pd governare il Paese. Con gli altri governi e partiti progressisti europei lavoreremo per cambiare il patto di stabilità interno ed escludere gli investimenti per la messa in sicurezza di scuole e ospedali e per progetti di recupero ambientale e di mobilità urbana dal calcolo delle spese rilevanti al fine del rispetto degli obiettivi di finanza pubblica.

Francesca Puglisi, responsabile scuola del Pd

Un piano straordinario per l’edilizia scolastica

Due edifici scolastici su tre non sono a norma di legge, per questo è urgente mettere subito in sicurezza il 65 per cento delle scuole italiane. Da uno studio della KRLS Network of Business Ethics, emerge che in Italia solo il 46 per cento delle scuole ha il certificato di agibilità statica, contro il 98 per cento della Germania, il 93 per cento della Francia, il 92 per cento dell’Inghilterra, l’89 per cento della Spagna, il 77 per cento della Polonia, il 71 per cento del Portogallo, il 64 per cento della Romania, il 58 per cento della Bulgaria e il 53 per cento dell’Albania che chiude la classifica.

Così come sappiamo che tanti Istituti funzionano fuori norma ed in violazione del decreto che per la sicurezza antincendio prevede la permanenza in classe di non più di 26 persone in presenza di una unica porta quale via di fuga, ora a causa dell’aumento del numero degli alunni per classe, deciso dal Governo in carica, spessissimo il limite viene sforato giungendo anche ad avere presenti in classe più di 38 alunni .

E’ in gioco la vita dei ragazzi.

Il Partito democratico propone un piano straordinario per la manutenzione, la messa in sicurezza degli edifici scolastici e l’edificazione di nuove scuole.

Le risorse stanziate, anche dall’ultimo governo di centro sinistra, talvolta non possono essere spese dagli enti locali per i lacci troppo stretti del patto di stabilità interno,che altrimenti verrebbe sforato. Per questo chiediamo di escludere dal patto di stabilità le spese per l’edilizia scolastica , come più volte da noi sollecitato anche in Parlamento. Lo snellimento delle procedure per reperire, liquidare e spendere le risorse, l’apertura di nuovi cantieri per la messa a norma e la ristrutturazione degli istituti scolastici esistenti, oltre che l’edificazione di nuove scuole, permetterebbero anche di dare avvio a centinaia di nuovi cantieri, con un impatto positivo sull’economia e l’ occupazione. Va programmata con le Regioni e gli enti locali, soprattutto nel mezzogiorno, una razionalizzazione e un rinnovamento radicale delle strutture scolastiche destinando a questo scopo, nelle aree sotto utilizzate, i fondi FAS. Togliendo le scuole dagli “appartamenti” in locazione ed edificando nuovi poli scolastici progettati con una architettura innovativa eco sostenibile in linea con le nuove tecniche di risparmio energetico, che sostenga e renda possibile una nuova didattica a classi aperte ed interdisciplinare. Dotando gli Istituti scolastici di palestre, biblioteche e laboratori, facendo intervenire nel controllo e nell’indirizzo dell’utilizzo delle risorse per l’edilizia scolastica il consiglio di istituto delle scuole autonome, rimotivando così anche la partecipazione dei genitori e degli studenti, oltre che dei docenti e di tutti coloro che nell’istituto operano.

Francesca Puglisi - Responsabile Scuola Partito Democratico

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