Venti di crisi


Partiamo dall'inizio.

Mercoledì notte Berlusconi annuncia il ritorno sulla scena politica: «La situazione oggi – annuncia - è ben più grave di un anno fa quando lasciai il governo per senso di responsabilità e per amore del mio Paese». Di più: «Oggi - rincara la dose - l'Italia è sull'orlo del baratro». Il Cavaliere vede nero. Anche «le imprese chiudono», «l'edilizia crolla», «il mercato dell'auto è distrutto». L'unica luce che vede in fondo al tunnel, guarda caso, è la sua.

La mattina successiva ad Agorà (la trasmissione mattutina di Andrea Vianello, in onda su raitre) il ministro Corrado Passera, intervenendo ad Agorà ha espresso commenti pacatamente negativi riguardo la possibilità di una ricandidatura di Berlusconi, dicendo che «qualunque segnale che faccia pensare all’estero che l’Italia torni indietro invece che fare passi avanti è controproducente: come Italia dobbiamo dare la sensazione che il Paese va avanti».

Il Video di Passera ad Agorà

Il pollice verso del ministro ha dunque fatto infuriare il Cavaliere, ma è solo l'ultimo atto di quella che per Berlusconi è una sorta di guerriglia continua, in cui deve fronteggiare i suoi (da Meloni a Crosetto a Alemanno fioccano i no al suo ritorno), il Pd che cresce nei sondaggi e un governo a cui vorrebbe staccare la spina. Ma la frase di Passera è solo un pretesto.

A questo, all'incirca alle ore 12.00 di ieri. il PDL abbandonato l'aula durante un voto di fiducia e dice di voler passare "all'astensione".

Lo Spread tra i titoli di stato decennali italiani e quelli tedeschi è salito di circa 20 punti base nelle ultime ore, fino a circa 325.

L'andamento dello Spread nelle prime ore della giornata di ieri

Anna Finocchiaro capogruppo del Partito Democratico ha dichiarato: "Se il Pdl passa all'astensione vuol dire che questo governo non ha più la fiducia delle Aule parlamentari. L'irresponsabilità del Pdl, oggi ridotto a un coacervo di rivalità e odi interni, affossa la possibilità che il governo Monti accompagni il Paese alle elezioni".
Incalza il segretario del Pd Pierluigi Bersani: "in ogni caso è evidente che il Pdl sta trasferendo la sua confusione interna in una confusione di sistema che rischia di tradursi in un'inaffidabilità del Paese"


Dario Franceschini interviene in Aula: 
"Non chiediamo le dimissioni di Monti e ci affidiamo alle decisioni del Capo dello Stato"


Verso sera, ci racconta il quotidiano online Il Post il segretario del Pdl Angeli Alfano ha annunciato, parlando ai giornalisti, che domani mattina alle 10.30 si incontrerà con Napolitano, e che Berlusconi sarà di nuovo candidato alle prossime elezioni politiche. Le primarie del PdL, quindi, non si faranno.

Da parte sua, Monti ha dichiarato in serata in una conferenza stampa che non ha in programma di andare al Quirinale per rimettere il suo mandato e che rimane in attesa delle considerazioni del Presidente della Repubblica Napolitano. Napolitano ha detto oggi pomeriggio che è sicura la «tenuta istituzionale» del paese.
Ancora una volta la destra si dimostra irresponsabile. Con il decreto Ilva, la legge di stabilità, la delega fiscale, la sessione di bilancio, il decreto enti locali da approvare, gli scioperi dei metalmeccanici, le manifestazione dei malati di SLA  Berlusconi come sempre pensa a cosa sia meglio per se.

Il Pdl è allo sbando, ricatti e conflitti interni sono all'ordine del giorno: dopo aver fallito al Governo portando l'Italia sull'orlo del fallimento finanziario, ora giocano allo sfascio sulla pelle del Paese, senza un minimo di vergogna.

DoppiaM

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