Il Governo e le risorse per le persone con disabilità
foto da www.ilpost.it |
Nei giorni scorsi, nel silenzio quasi totale dei media nazionali, settanta disabili gravi e gravissimi, malati di Sclerosi laterale amiotrofica (SLA), hanno intrapreso uno sciopero della fame per sollecitare l'attenzione del Governo sullo sblocco di 658 milioni di euro stanziati da Monti nella spending review.
Soldi pronti, ma privi di un piano di destinazione. Ora lo sciopero è momentaneamente sospeso perché i ministri Fornero e Balduzzi hanno promesso un intervento concreto.
Ma quello sciopero aveva anche un altro obiettivo: trovare una sponda nell'opinione pubblica, perché noi cittadini potessimo vigilare affinché ai malati venga dato ciò che chiedono e che Berlusconi aveva tolto, azzerando il fondo per la non autosufficienza.
Massimo Gramellini nella rubrica Buongiorno di sabato 3 novembre scriveva:
Il governo non trova soldi per i malati di Sla, che rischiano di morire d’inedia istituzionale. E se la tecnica Fornero ricomincia a piangere, la politica tace o parla d’altro: di quanto sia brutta e cattiva l’antipolitica.
Mentre proprio di questo dovrebbe occuparsi: degli ultimi, dei deboli, di chi non ce la fa. Purtroppo non tutti i cittadini sono ricchi, ambiziosi e intelligenti. Non tutti nascono e rimangono sani. Però tutti fanno parte della stessa comunità e la politica è la mamma che facilita la vita al figlio più in gamba, ma poi si curva protettiva su quello più sfortunato. Ed è a lui che dedica le sue energie migliori, è con lui che sperimenta quanto infinite siano le capacità del cuore umano di amare.
Forse le regole del gioco sono cambiate senza che ci avvertissero. Forse la politica ha deciso di dedicare le sue attenzioni soltanto ai potenti di cui è serva e ai servi con cui è prepotente. Lo Stato Sociale europeo - malgrado le sue magagne, le sue burocrazie, le sue ruberie - ha rappresentato la creazione più nobile della politica. Oggi se ne parla come di un rudere di cattivo gusto, un lusso anomalo del passato, un ostacolo al libero manifestarsi del Nuovo. A me un Nuovo dove i mercanti ingrassano e i malati di Sla muoiono sembra nascere già molto vecchio.
Se lo Stato non ha più soldi per tutti, tocca alla politica indirizzare quelli che rimangono verso le tasche giuste (possibilmente non le proprie). E chiedere aiuto al mondo delle associazioni, così come una mamma in difficoltà lo chiederebbe a una sorella o a un’amica. Non a una sguattera.
Anche il quotidiano online Il post ha dedicato un approfondimento all'argomento.
Come spiegano i promotori del Comitato 16 novembre – che si batte per i diritti delle persone con malattie invalidanti e che ha guidato le proteste degli ultimi giorni – si tratterebbe quindi di almeno 330 milioni di euro. Il finanziamento è stato però assorbito dal cosiddetto Fondo Catricalà, destinato alle emergenze, gestito dalla presidenza del Consiglio e portato a 900 milioni di euro. Nel nuovo fondo non c’è nessuna voce che indica la somma destinata alle cure e all’assistenza dei malati gravi, che rischiano di trovarsi quindi senza alcun aiuto da parte del Governo.
I malati hanno chiesto che il fondo venga ripristinato e che sia rispettato quanto stabilito dallo stesso governo con la spending review.
Il Fondo per le non autosufficienze è stato istituito dal governo Prodi con la Finanziaria del 2007: prevedeva lo stanziamento di 100 milioni di euro nel 2007, 300 milioni per il 2008 e 400 per il 2009, che sarebbero stati erogati dalle Regioni. Il fondo è stato successivamente ridotto e infine azzerato dal governo Berlusconi.
Ieri dal Messico, dove è in corso il G20, il ministro dell’Economia Vittorio Grilli ha avuto parole di rassicurazione: "Le risorse per i malati di SLA ci sono", ha detto Grilli.
Vedremo se a queste parole seguiranno impegni concreti. Secondo noi, i soldi nel bilancio dello Stato ci sono: basta decidere se infanzia e adolescenza, famiglie e anziani sono una priorità o oppure no. Basta decidere se si condivide la scelta di smantellamento del welfare avviata dal governo Berlusconi o se si vuole invertire la rotta ed assicurare almeno una vita dignitosa alle persone.
DoppiaM