Le aggressioni e intimidazioni all'interno delle scuole di Roma

Il presidio dell'Anpi davanti all'Istituto "Giulio Cesare" di Roma

Nella scorsa settimana alcuni istituti di Roma sono stati assaltati da studenti che, armati di fumogeni e bandiere raffiguranti croci celtiche inneggiavano al duce e al fascismo.

Ieri l'Anpi di Roma, che da più di un anno denuncia la pericolosità dell'estremismo di destra e neofascista nella capitale, ha indetto un presidio antifascista. L'iniziativa organizzata dalla Federazione degli studenti per protestare contro i blitz nelle scuole del Blocco studentesco e di Lotta studentesca, e appoggiata dall'Associazione nazionale partigiani di Roma, non è andata giù ai liceali di corso Trieste che dicono


«ci dissociamo, la scuola ce la difendiamo da soli». 

È finita come ci racconta L'Unità con i ragazzi del 'Giulio Cesare' stipati a protestare sul marciapiede del loro istituto e i partigiani con i ragazzi di Fds dall'altro lato della strada.

«Ci dissociamo da questa iniziativa- spiega Gabriele, uno studente del liceo - perchè la nostra protesta non ha colore e la scuola ce la difendiamo noi come studenti, non vogliamo essere strumentalizzati. Abbiamo indossato magliette bianche l'altro giorno proprio per dire che non abbiamo colore.
Siamo qui anche contro il ddl Aprea e contro i tagli e ciò che è successo l'altro giorno è stato solo la molla per tirare fuori una protesta che comunque ci sarebbe stata»

«Qui non vogliamo nessuno» dicono i ragazzi che provano a boicottare e oscurare il presidio dei partigiani. E qualcuno si spinge oltre:

 «In nome dell'anti-fascismo sono state uccise un sacco di persone». E poi «io non sono anti-fascista», si lascia scappare un altro ragazzo, in un momento di tensione. 

Credo sia normale che i ragazzi vogliano essere autonomi e che rivendichino anche con forza la loro autonomia; ma affermazioni che fanno intendere più o meno velatamente che l'Anpi abbia un colore politico che «i partigiani strumentalizzano», e che «in nome dell'anti-fascismo sono state uccise un sacco di persone» preoccupa e fa riflettere.

L'Anpi, la casa di tutti gli antifascisti, senza nessun colore politico, sarebbe stata un valore aggiunto all'iniziativa degli studenti e non un tentativo strumentale. Accade molto spesso invece che molte manifestazioni studentesche vengano strumentalizzate da altre sigle, per rivendicare le proprie battaglie.

La crisi sta esasperando la situazione sociale e le generazioni più giovani si sentono tradite. In questo contesto saranno sempre di più le situazioni nelle quali i fascisti cercheranno di inserirsi per spostare la protesta verso la violenza e la destabilizzazione dell'ordine.

L'Anpi di Roma ha espresso "piena solidarietà ai presidi, ai docenti e agli studenti degli istituti interessati dal blitz di Blocco Studentesco di destra" e ha chiesto alle autorità competenti non solo di procedere all'identificazione dei responsabili ma anche "di applicare finalmente le norme legislative che prevedono lo scioglimento delle associazioni che si richiamano dichiaratamente all'ideologia fascista (con tanto di urla di "viva il duce"), la chiusura delle loro sedi e il divieto di attività contrarie alla Costituzione".

DoppiaM

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