Farmaci contro l'epilessia: la battaglia (vinta) del PD regionale


La lettura di questo post è fortemente consigliata
a quelli che dicono che sono tutti uguali.

L'altro giorno, su twitter e sui giornali, l'assessore regionale ai trasporti, il pidiellino Raffaele Cattaneo si lamentava (vedi qui dal sito del Corriere) perchè «...ho letto il decreto sul taglio alle Regioni: drastica riduzione dell'indennità entro il 30.11 e nessuna pensione. Ora guadagno circa 8mila euro per 12 mensilità. Non è poco, è distante dai 14mila di cui si favoleggia. Dopo, circa la metà. Uno come me cosa deve fare?».

Nello stesso momento, due consiglieri regionali del PD, Pippo Civati e Alessandro Alfieri, presentavano un'interrogazione urgente per contestare la scelta della Regione di far pagare ai pazienti i farmaci contro l'epilessia.

E' successo infatti che il Topamax e il Keppra, i più comuni per prevenire le crisi, fino a settembre rientravano tra quelli per i quali i malati avevano diritto all’esenzione, pagando il ticket di uno-due euro.

Meno di un mese fa il brevetto dei medicinali è scaduto, facendoli rientrare nelle “liste di trasparenza”, che permettono la produzione di farmaci equivalenti. Da qui, il cambiamento: chi ha bisogno del farmaco, pagando il ticket può acquistare solo il generico. Se invece non vuole cambiare, deve pagare di tasca propria la differenza, con un costo medio di 180 euro al mese, interamente a carico del paziente, per una scelta della Regione.

Dopo la presentazione dell'interrogazione e dopo che i due consiglieri del Pd hanno sollevato il caso, la Regione ha fatto marcia indietro.

Quindi, siete proprio sicuri che siano tutti uguali?

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