Riordino delle Province: lavori in corso


Il Corriere della Sera racconta oggi (qui) come si sta muovendo la Regione per la definizione della proposta di riordino delle Province da inviare al Governo, che dovrà poi prendere la decisione definitiva.

Secondo il giornale, l'ipotesi che si profila è quella di conservare Milano (che diventerà città metropolitana), di chiedere una deroga e salvare Sondrio (provincia interamente montana) e Mantova (isolata dal resto delle province), lasciare Brescia, Bergamo e Pavia, che rispondondo ai requisiti fissati dalla legge per la sopravvivenza, accorpare Cremona con Lodi e creare una grande provincia della Brianza, con Monza, Varese, Lecco e Como.

La proposta sarà discussa in una prossima riunione del Consiglio delle autonomie locale, per essere poi definitivamente deliberata dalla Giunta regionale.

Il riordino delle province deve diventare occasione per costruire reti sovracomunali utili ed efficienti, soprattutto per i Comuni, chiamati a compiti molto difficili, di questi tempi.

Allo stesso tempo, occorre fare in modo che la Regione non si riappropri delle competenze delegate alle Province in questi anni: non serve un nuovo centralismo regionale, quanto un forte decentramento ai Comuni, con l'attribuzione anche delle risorse necessarie.

Brugherio aveva scelto con chiarezza di stare nella Provincia di Monza e Brianza, con decisioni confermate per due volte dai cittadini; la gestione di Dario Allevi non è stata adeguata alle attese e non ha realizzato un progetto che voleva una Provincia dei Sindaci e non un ulteriore livello gerarchico.

E, per il futuro? Meglio andare nella Città metropolitana o la mega Provincia che si ipotizza oggi sul Corriere?

Torneremo a parlarne in un prossimo post.

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