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Assemblea sulle province Legge Delrio per lunedi 14 luglio

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L’esito delle elezioni amministrative in Lombardia ci consegna nei prossimi anni una grande responsabilità .  Abbiamo infatti la possibilità di guidare quella fase costituente più volte auspicata sia dalla politica che dalle associazioni delle autonomie locali e dalle realtà economiche e sociali del nostro territorio. L’attuazione delle legge Delrio, la riforma del titolo V della Costituzione e il rilancio dei processi di aggregazione delle realtà comunali sono la cornice dentro la quale svolgere la nostra funzione. Abbiamo quindi come obiettivo di costruire un assetto istituzionale che abbia l’efficienza e la capacità di stare al passo dei processi socio-economici per saperli guidare e indirizzare.  Con le norme attuali,  entro la fine di settembre si svolgeranno le elezioni per l'istituzione della nuova provincia  come ente di secondo livello. In vista di questo passaggio fondamentale, è importante come Partito Democratico e più in generale come amministrazioni di cent

Integrazione scolastica: quando le Province non fanno il loro dovere

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Le Province, in queste ultime settimane, lottano per la loro sopravvivenza. Ma a volte fanno di tutto per non essere rimpiante. Se pensiamo all'intuizione originale della nascita della Provincia di Monza , voluta non certo per i "cadreghini" politici, ma per il riconoscimento di una specificità della Brianza che si fonda non solo su parametri economici, ma sociali, storici e culturali , dobbiamo certo notare come la Provincia del centrodestra abbia perso moltissime occasioni per rendersi utile per i territori , perdendo di vista moltissimo del precedente lavoro svolto da Gigi Ponti. Ma qui non vogliamo parlare di questo tema in termini generali; lo vogliamo fare con un esempio concreto, dei più "fastidiosi", tra l'altro. Le Province sono competenti per l'attuazione degli interventi di integrazione scolastica per gli alunni con disabilità (non solo fisiche) che frequentano le scuole superiori. Una competenza chiara, ribadita più volte da n

Monza, provincia di Milano

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Il Consiglio dei Ministri ha approvato ieri un decreto-legge che completa il percorso avviato nel mese di luglio, finalizzato al riordino delle Province e all’istituzione delle città metropolitane. Con il decreto approvato le Province sono state ampiamente ridotte, e passano da 86 a 51 . Dal 1° gennaio 2014 diventeranno operative le città metropolitane, che sostituiscono le province nei maggiori poli urbani del Paese. Sempre dal 1° gennaio prossimo le giunte delle Province italiane saranno soppresse e il Presidente potrà delegare l’esercizio di funzioni a non più di 3 Consiglieri provinciali. La riforma delle Province sarà attiva a partire dal 2014 e a novembre del 2013 si terranno invece le elezioni per decidere i nuovi vertici, ha spiegato il ministro Patroni Griffi. Qui tutto il quadro delle nuove Province italiane. La Lombardia vede questa nuova organizzazione : Bergamo, Brescia e Pavia restano confermate, si unisciono in unica Provincia Mantova, Cremona e Lodi, si u

Riordino delle Province: l'ipotesi sul tavolo del Governo

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Il Corriere della Sera anticipa oggi la nuova mappa delle Province, all'esame del Governo. Una mappa che mette insieme le proposte che stanno arrivando in queste ore dalle Regioni e che respinge le tante richieste di deroga, applicando senza sconti le regole fissate con la legge sulla spending review : le Province che hanno meno di 350 mila abitanti o un'estensione inferiore ai 2.500 chilometri quadrati dovranno essere accorpate con quelle vicine. Considerando solo le Regioni a Statuto ordinario, le Province scenderanno da 86 a 50, comprese le dieci Città metropolitane. Quelle tagliate saranno trentasei , alle quali bisogna aggiungere un'altra decina di cancellazioni nelle Regioni a statuto speciale, che però hanno sei mesi di tempo per adeguarsi e decideranno loro come farlo. Per quanto riguarda la Lombardia, stando a quello che dice il Corriere, la proposta dovrebbe essere diversa da quella valutata dal CAL e trasmessa alla Regione che, travolta dalla crisi, no

Le Province resistono ai tagli

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Avevamo scritto qui , proprio mercoledì scorso, del lavoro in atto per la definizione del riordino delle Province lombarde. Ieri il Consiglio delle autonomie locali (CAL) ha approvato il documento da inviare alla Regione rispetto al riordino. Nel documento, ci sono novità rispetto alla bozza circolata la settimana scorsa . Milano resta ovviamente confermata come città metropolitana, Como va con Lecco e Varese, Lodi con Cremona ma per il resto nulla cambia. Le richieste di deroga diventano tre : oltre a Mantova e Sondrio, anche Monza propone di restare così com'è , e di non andare più con Lecco, Como e Varese. Nessuna delle tre province ha in realtà i requisiti previsti dal Governo, ed è quindi probabile che su questo ci sarà uno scontro, dato che l'esecutivo nazionale ha già fatto sapere che non saranno ammesse deroghe. Ne è consapevole anche il Presidente della Regione Formigoni , che dovrà ora formalmente esprimersi sulla proposta ricevuta dal CAL. E non è quindi

Riordino delle Province: lavori in corso

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Il Corriere della Sera racconta oggi ( qui ) come si sta muovendo la Regione per la definizione della proposta di riordino delle Province da inviare al Governo, che dovrà poi prendere la decisione definitiva . Secondo il giornale, l'ipotesi che si profila è quella di conservare Milano (che diventerà città metropolitana), di chiedere una deroga e salvare Sondrio (provincia interamente montana) e Mantova (isolata dal resto delle province), lasciare Brescia, Bergamo e Pavia , che rispondondo ai requisiti fissati dalla legge per la sopravvivenza, accorpare Cremona con Lodi e creare una grande provincia della Brianza, con Monza, Varese, Lecco e Como. La proposta sarà discussa in una prossima riunione del Consiglio delle autonomie locale, per essere poi definitivamente deliberata dalla Giunta regionale. Il riordino delle province deve diventare occasione per costruire reti sovracomunali utili ed efficienti, soprattutto per i Comuni, chiamati a compiti molto difficili, di q

Province: i criteri per l'accorpamento

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Oggi il Governo Monti ha definito i criteri per il riordino e l'accorpamento delle Province. In base ai due parametri definiti nel decreto sulla spending review, i nuovi enti dovranno avere almeno 350mila abitanti ed estendersi su una superficie territoriale non inferiore ai 2500 chilometri quadrati. Nei prossimi giorni il Governo trasmetterà la deliberazione al Consiglio delle autonomie locali (CAL), istituito in ogni Regione e composto dai rappresentanti degli enti territoriali; la proposta finale sarà trasmessa da CAL e Regioni interessate al governo, il quale provvederà all’effettiva riduzione delle province promuovendo un nuovo atto legislativo che completerà la procedura. Le nuove province eserciteranno le competenze in materia ambientale, di trasporto e viabilità, mentre le altre competenze finora esercitate dalle Province saranno devolute ai Comuni, come stabilito dal decreto “Salva Italia”. Entro il 1° gennaio 2014 nasceranno anche le 10 città metropolitane prev