"È per la mia Emilia, che non deve mollare mai"


La gara di skeet olimpico femminile non c'è mai stata, a Londra 2012. C'è stata piuttosto la luminosa esibizione di talento puro di una ragazzina italiana di 20 anni: 99 piattelli rotti sui cento lanciati, colpi sparati con una costanza distruttiva quasi scientifica, record juniores, record del mondo e record olimpico infranti pure loro e soprattutto una medaglia d'oro splendente come un piccolo sole appeso al collo.

Al piattello 92, finalmente, Jessica Rossi ha sbagliato un colpo.

Ne aveva centrati 91 su 91, ne avrebbe poi sbriciolati altri 8. Gli ultimi di una gara mai vista, nel tiro a volo. Che, per fortuna, non è stata perfetta. Avesse vinto l’oro alla sua prima Olimpiade con 100 su 100, come avrebbe fatto una ragazza di 20 anni, ancora in età juniores, a trovare gli stimoli per migliorarsi, per continuare una carriera appena iniziata e già nella storia?

I suoi vivono a Crevalcore, uno dei paesi più danneggiati dal terremoto di maggio. E Jessica ha voluto dedicare la sua medaglia proprio ai terremotati: "È per la mia Emilia che, come me, tiene botta e non deve mollare mai".

"Da quando sono qui sono andata a letto tutte le sere pensando a una sola cosa: a me che tornavo in Emilia con questa medaglia. Per questo motivo quando ho sparato l'ultimo colpo e ho alzato lo sguardo verso il tabellone, la prima cosa che ho fatto è stata pensare alla mia Emilia e a tutta la forza che mi ha dato in quest'avventura".

Post popolari in questo blog

Una maggioranza cieca e sorda

Autovelox, le incredibili parole di Benzi

Bocciati