Italia bene comune. La carta d'intenti del Partito Democratico


Oggi il segretario del Partito Democratico, Pier Luigi Bersani, ha presentato la "Carta d'intenti per il patto dei democratici e dei progressisti".

Nel testo sono illustrati la visione, i valori, le scelte di fondo sulla base dei quali il Pd intende aprire, a livello nazionale e a livello locale, il confronto con le forze politiche e sociali, le persone e le personalità che intendono impegnarsi nel campo dei progressisti. L'obiettivo è di arrivare a un Patto dei democratici e progressisti, che si propongono al Paese come forza di governo e che lanciano ai moderati una proposta per la ricostruzione democraticica, economica e civile dell'Italia nella prossima legislatura.

Ci racconta la presentazione il Corriere della Sera online.

Il segretario del Pd ribadisce il sostegno al governo a Monti «ma traguardiamo alla conclusione naturale della legislatura avviando un percorso». «Vogliamo avviare un percorso di alternativa non a Monti ma alle destre e alle loro politiche sbagliate» ha precisato Bersani. «Noi siamo quelli dei conti a posto, quelli delle riforme del mercato, quelli di Ciampi, di Padoa Schioppa - ha aggiunto - loro sono quelli dei conti che saltano e del deficit e del debito fuori dei binari. Non siamo noi l'avventura, ma la solidità totale e questo non può essere messo in discussione».

«Per noi - ha aggiunto- il lavoro è al centro del programma e il primo passo da compiere è un ridisegno profondo del sistema fiscale che alleggerisca il peso sul lavoro e sull'impresa, attingendo alla rendita dei grandi patrimoni finanziari e immobiliari». Quindi gli impegni europeisti: «Rilanceremo nella prossima legislatura il sogno degli Stati Uniti d'Europa» . Infine un punto che ha creato recentemente molte polemiche interne allo stesso Pd. «Daremo - ha detto Bersani - sostanza normativa al principio riconosciuto dalla Corte Costituzionale per il quale una coppia omosessuale ha diritto a vivere la propria unione ottenendone il riconoscimento giuridico».

Sul sito de L'Unità invece potete trovare il riassunto dell'intervento del Segretario del Pd.

«Partirò da un punto chiave concretissimo: la connessione tra la questione democratica e la questione economica sociale. Noi contestiamo il liberismo finanziario che ci ha portato a questa crisi. denunciamo come abbia disarmato sovranità e democrazia nei paesi», afferma Bersani. «Non c'entra il mercato, siamo a una micidiale distorsione del mercato, al dominio di soggetti incontrollati, un dominio che ha innescato la più grave crisi dal dopoguerra a oggi», dice il segretario del Pd.

NOSTRA PRIMA LEGGE PER IMMIGRATI
«L'ho già detto, la prima norma che faremo quando progressisti e moderati saranno al governo è per i figli degli immigrati che vanno a scuola», ribadisce Bersani, e spiega che «questo ci dice più di qualsiasi misure economica in che mondo l'Italia intende stare, in quello di domani o no».

LEGGE ELETTORALE, PAROLE SACROSANTE DEL COLLE
«Ieri parole sacrosante del presidente della Repubblica» sulla legge elettorale.

RIDISEGNARE FISCO ATTINGENDO DAI GRANDI PATRIMONI
«Per noi il lavoro è al centro del programma e il primo passo da compiere è un ridisegno profondo del sistema fiscale che alleggerisca il peso sul lavoro e sull'impresa, attingendo alla rendita dei grandi patrimoni finanziari e immobiliari».

PRIMARIE CANDIDATO ENTRO FINE ANNO
«Toccherà al candidato dei progressisti alla guida del governo annunciare un programma di governo che sarà arricchito dal percorso delle primarie», sottolinea il segretario Pd. Il nostro obiettivo, spiega è costruire «entro l'anno un appuntamento di partecipazione per scegliere il candidato dei democratici e progressisti al governo del paese».

RISOLVERE LA QUESTIONE ESODATI
«Sosteniamo questa fase di transizione con le nostre idee, in quel che ci piace e quel che non ci piace e ci sono cose che non ci piacciono a partire da questione esodati a quale va posto rimedio», dice Bersani.

LA VIA DEI PROGRESSISTI AL GOVERNO
«Questo patto - si legge nella Carta d'intenti - si rivolgerà non solo alle forze politiche di ispirazione democratica e progressista, ma ad associazioni e movimenti, agli amministratori, alla cittadinanza attiva e alle personalità che intendano concorrere a un progetto di governo in grado di affrontare la grande crisi che stiamo vivendo».

Qui il testo completo della Carta d’intenti, che si conclude così:

Abbiamo alle spalle il decennio di una destra impregnata di promesse e parole che hanno reso più confuse e opache la politica e l’azione del governo. Mentre davanti a noi l’ansia del cambiamento si sente con più forza. Noi – i democratici e i progressisti – questa volta non inviteremo a sognare. Insieme con il Paese che resiste e vuole ripartire apriremo bene gli occhi e ascolteremo. Assumeremo degli impegni. Discuteremo con la società consapevole i traguardi di un’Italia da rifare. Siamo pronti e non siamo soli. Siamo convinti di avere cose da dire, e soprattutto molte cose da fare. Per l’Italia, bene comune.

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