Riforma sanitaria: la storica vittoria di Barack Obama


"Oggi non è un vittoria di questa o quella parte politica, oggi ha vinto il popolo americano. Trenta milioni di cittadini sprovvisti di assistenza avranno diritto alle cure mediche. "Non potranno più negare l'assicurazione a vostro figlio perché ha avuto una malattia, come accadeva finora".

Con queste parole, giovedì sera, Barack Obama ha commentato, dalla Casa Bianca, la sentenza della Corte suprema degli Stati Uniti che ha sancito la costituzionalità della sua riforma sanitaria.

E' davvero una grande, storica vittoria per questo presidente. Tanto più importante, perché quasi insperata, anche perchè la sentenza è stata pronunciata da una Corte Suprema dove dominano i giudici nominati dai presidenti repubblicani, da sempre contrari a qualunque intervento statale in campo sanitario.

La riforma sanitaria era un traguardo inseguito da tanti altri presidenti democratici prima di lui, ultimo Bill Clinton, ma nessuno era riuscito a raggiungerlo.

Una trentina di milioni di americani, che prima ne erano sprovvisti, avranno l'assistenza sanitaria. Ma non tutti sono contenti: questo provvedimento resta abbastanza incompreso, e perciò piuttosto impopolare, e molti gli attribuiscono i recenti rincari delle tariffe sulle polizze, che invece appartengono ancora al "vecchio regime" perché il calmiere sui prezzi non è entrato in vigore.

In campo repubblicano, incassata la sconfitta, Mitt Romney continua a promettere l'abrogazione della legge in caso di sua elezione a presidente.

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