Reagire all'indifferenza verso le tragedie dei profughi
Lampedusa, il monumento dedicato agli immigrati morti o dispersi in mare
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Scrive Magris che "su alcuni giornali, duecento morti o dispersi in mare come quelli dell'altro ieri, in una fuga della disperazione, non finiscono neppure più in prima pagina, scivolano in quelle seguenti fra le notizie certo rilevanti ma non eclatanti".
Perchè questo? Magris sostiene che "diversamente da altri casi, in cui l'indifferenza o la livida ostilità si accaniscono sullo straniero, sul miserabile, su chi ci è etnicamente o socialmente diverso, in questa circostanza la nostra insensibilità non nasce dalla provenienza e dall'identità a noi ostica di quelli annegati. Nasce dalla ripetizione di quei drammi e dall'inevitabile assuefazione che ne deriva... forse una delle più grandi miserie della condizione umana consiste nel fatto che perfino il cumulo di dolori e disgrazie, oltre una certa soglia, non sconvolge più".
Il Presidente Napolitano ha risposto a Claudio Magris.
Per il capo dello Stato l'indifferenza è proprio "la soglia che non può e non deve essere varcata. Occorre allora scongiurare il rischio di ogni scivolamento nell'indifferenza, occorre reagire con forza - moralmente e politicamente - all'indifferenza: oggi, e in concreto, rispetto all'odissea dei profughi africani in Libia, o di quella parte di essi che cerca di raggiungere le coste siciliane come porta della ricca - e accogliente? - Europa".
Per il Presidente della Repubblica, chi quotidianamente organizza la partenza dalla Libia su vecchie imbarcazioni ad alto rischio di naufragio, di folle disperate di uomini, donne, bambini, compie un crimine di fronte al quale la comunità internazionale e innanzitutto l'Unione Europea, non possono restare inerti. Stroncare questo traffico di esseri umani, prevenire nuove, continue partenze per viaggi della morte e aprirsi - regolandola - all'accoglienza: è questo - per Napolitano - il dovere delle nazioni civili e della comunità europea e internazionale, è questo il dovere della democrazia.