Acqua ai privati: dopo il referendum serve la marcia indietro di Regione e Provincia!


Dopo i risultati dei due referendum sull'acqua pubblica, il PD provinciale torna a sollecitare una marcia indietro di Regione e Provincia, rispetto alle decisioni prese nei mesi scorsi.

Enrico Brambilla, consigliere regionale del PD eletto nella Provincia di Monza e Brianza, sostiene giustamente che "l'esito del referendum impone di rivedere urgentemente la legge regionale lombarda, che ricalca la normativa nazionale bocciata dagli italiani, che in questi mesi ha determinato sul territorio, compreso quello brianzolo, l’avvio di procedure per l’ingresso dei privati nella gestione delle risorse idriche e la marginalizzazione degli enti locali”.

Continua Brambilla: serve subito un intervento, nell'attesa di nuove norme che ristabiliscano quanto sancito dalla consultazione referendaria e cioè che l'acqua è un bene che deve rimanere pubblico e che centrale deve essere il ruolo dei Comuni".

Nel mese di dicembre il PD regionale aveva chiesto al centrodestra in Regione di attendere l’esito del referendum prima dell'approvazione della legge. La Regione prima aveva detto SI, poi era andata avanti lo stesso, rischiando peraltro la bocciatura da parte del Governo.

Anche il capogruppo del PD in Provincia, Mimmo Guerriero, ha evidenziato che "il risultato sull'acqua rappresenta una chiara sconfitta della linea della maggioranza al governo della Provincia di Monza, a cui avevamo chiesto, inutilmente, di attendere i referendum prima dell'approvazione dell'ufficio d'ambito che di fatto scippava ai comuni la titolarità sulle risorse idriche. Ora, dopo l’esito della consultazione, bisogna riaprire la discussione in Consiglio, partendo dalla riaffermazione del principio che l’acqua è un bene pubblico e che i Comuni hanno un ruolo primario”

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