Due voti a me, un parco a te
Sappiamo com'è andata la scorsa settimana, alla Camera, rispetto alla fiducia al Governo.
Ricorderete, forse, che ci sono stati due voti di astensione, quelli dei deputati della SVP, il partito che rappresenta, per statuto, gli interessi delle minoranze tedesca e ladina della Provincia autonoma di Bolzano.
Oggi si capisce il perchè di quel voto di astensione: il Consiglio dei Ministri ha approvato il decreto legislativo che modifica la disciplina del Parco nazionale dello Stelvio, smembrandone la gestione sin qui unitaria a favore delle amministrazioni locali.
Il passaggio, fortemente gradito alla provincia autonoma di Bolzano, per stessa ammissione della Svp era stato promesso da Berlusconi agli autonomisti altoatesini, in cambio dell'astensione in occasione del voto sulla mozione di sfiducia dello scorso 14 dicembre.
"La decisione del Consiglio dei ministri di obbedire al diktat della SVP a smembrare uno dei più antichi parchi nazionali per affidarlo alle province è una ferita all'ambiente gravissima", dichiarano i senatori del PD Roberto della Seta, Vincenzo De Luca, Francesco Ferrante e Daniela Mazzuconi.
"Ora - concludono i senatori Pd - viene meno l'unitarietà della gestione del Parco ; uno scempio ambientale per uno scambio politico, una forma forse ancor più grave di compravendita di voti e di degrado etico del modo di fare politica berlusconiana".
Ricorderete, forse, che ci sono stati due voti di astensione, quelli dei deputati della SVP, il partito che rappresenta, per statuto, gli interessi delle minoranze tedesca e ladina della Provincia autonoma di Bolzano.
Oggi si capisce il perchè di quel voto di astensione: il Consiglio dei Ministri ha approvato il decreto legislativo che modifica la disciplina del Parco nazionale dello Stelvio, smembrandone la gestione sin qui unitaria a favore delle amministrazioni locali.
Il passaggio, fortemente gradito alla provincia autonoma di Bolzano, per stessa ammissione della Svp era stato promesso da Berlusconi agli autonomisti altoatesini, in cambio dell'astensione in occasione del voto sulla mozione di sfiducia dello scorso 14 dicembre.
"La decisione del Consiglio dei ministri di obbedire al diktat della SVP a smembrare uno dei più antichi parchi nazionali per affidarlo alle province è una ferita all'ambiente gravissima", dichiarano i senatori del PD Roberto della Seta, Vincenzo De Luca, Francesco Ferrante e Daniela Mazzuconi.
"Ora - concludono i senatori Pd - viene meno l'unitarietà della gestione del Parco ; uno scempio ambientale per uno scambio politico, una forma forse ancor più grave di compravendita di voti e di degrado etico del modo di fare politica berlusconiana".