Quindici anni di chiacchiere

Davvero incredibile, la vicenda di via Padova a Milano.
La destra governa in Regione dal 1995, in Comune dal 1994, a livello nazionale ha governato per 9 degli ultimi 15 anni, la legge che regola l'immigrazione si chiama Bossi-Fini, il Ministro dell'Interno è della Lega.

Eppure: un consigliere comunale leghista chiede i "rastrellamenti" casa per casa, il leader nazionale lo smentisce, il ministro dell'Interno si dissocia e dice che la responsabilità è dei Sindaci, il PDL fa addirittura una manifestazione di protesta.

E nel frattempo, ovviamente, nessuno lavora per l'integrazione reale.

Leggetevi qui di seguito questo interessante articolo di Pietro Colaprico, da Repubblica di ieri.

A Milano uno dei problemi che gravano sui cittadini è la politica della destra, altro che gli immigrati.

Possiamo spiegarlo cominciando a "prendere" due passaggi dalle notizie pubblicate in questi giorni.
Primo: «"Dove sono le telecamere in via Padova che sono state promesse, dove sono finite le promesse di legalità che ci hai fatto? Vergognati". È quanto stanno gridando un gruppetto di una decina di italiani residenti in via Padova nei confronti del vice sindaco Riccardo De Corato». Secondo passaggio: «Le scelte della sinistra del passato hanno causato un' immigrazione incontrollabile. Oggi non possiamo concedere la cittadinanza a chi crede che la guerriglia urbana sia la normalità», e l' ha detto Romano La Russa, fratello del più celebre Ignazio.
La stessa idea viene venduta da Letizia Moratti, il primo sindaco-Ufo di Milano: sembra vivere su un perenne disco volante.

Ora, se non sbagliamo i conti, Milano dal 1994 è governata dal centrodestra e De Corato, che stava con la giunta Albertini, ha continuato la sua opera di vicesindaco anche con Moratti.

Dunque, cari politici di destra, smettetela di dare la colpa agli altri se una via di Milano si è trasformata in una periferia all' americana.

Sono quindici anni che parlate di sicurezza e modello Milano: lo fate per prendere voti, questo è chiaro a tutti, tranne ai pensionati, ai miserabili e ai vostri tifosi.
Ma i fatti sono fatti: producete chiacchiere, non sostanza.
E i milanesi cominciano a essere stufi delle prese in giro, perché si sta passando il segno: periferie dimenticate, politica pro-commercianti e pro-costruttori, e mentre voi siete sulle auto blu, in giro ci siamo noi.

La ricetta sarebbe semplice: meno vigili e manganelli, più assistenti sociali e più idee, ma ancora non volete capirlo?
E dunque i casi sono due: o la destra degli ex An a Milano non capisce, oppure è schiava della Lega. Avete paura di perdere i voti che costruite sulla paura. Distillate l' angoscia e siete angosciati dalla remota possibilità che rivinca il centrosinistra (cosa difficile per ora, visto che a Milano le opposizioni sembrano dormire più che a Roma).

È facile prendersela con le gang dei latinos e contro gli immigrati africani, non hanno uffici stampa e non fanno pubbliche relazioni. È facile trovare capri espiatori, specie se sono brutti, sporchi e cattivi, o se sono morti.

Ma provate a tralasciare il cinismo: avete costruito un dormitorio? Avete fatto una politica popolare della casa? I ghisa li mandate nei mercatini contro gli abusivi, va benissimo, ma perché non li mandate in giro nelle case a controllare chi affitta agli immigrati clandestini? Senza le mense dei frati, senza i volontari, senza i medici cristiani questa città sarebbe esplosa e voi state ancora a giocare ai soldatini: esercito di qua, baschi di là, più controlli di su.

Ma i milanesi ormai si stanno svegliando. Anche il cardinale Tettamanzi non ve le manda più a dire. E i «negri» (come li chiamano i vostri elettori) non sono solo pizzaioli e muratori, ma anche studenti e professionisti e vogliono quello che tutti i lavoratori vogliono: la dignità.

Quella che voi calpestate sempre più spesso.

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