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La buona politica? Si impara alla scuola di partito

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Quella di sabato 30 settembre, alla Scuola di partito Pier Paolo Pasolini, è stata una giornata ricca di emozioni. Non solo perché, ancora una volta, abbiamo avuto la possibilità di incontrarci e fare rete, di discutere senza che le contingenze politiche inasprissero i toni, ma anche perché i relatori invitati a parlare non hanno disdegnato di far trasparire la loro emotività, mettendoci a parte delle loro speranze deluse e delle loro aspettative per il futuro. Per tutti un solo, grande interrogativo: quali obiettivi deve porsi la cosiddetta “buona politica”? La buona politica è pensare a ciò che è importante e valorizzarlo con fondi e risorse adeguate.  Fare buona politica significa fare cittadinanza e agire non solo nell’ambito più strettamente politico, ma anche in campi solo apparentemente distanti, come quello educativo e quello creativo (si pensi, ad esempio, alla narrazione, e si capirà quanta forza possano esercitare le arti sull’immaginario sia individuale che collettiv

Una proposta sui comitati X Gori. Per innovare la partecipazione e costruire Il Cambiamento

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Nei prossimi mesi il nostro Partito dovrà affrontare alcune sfide fondamentali: le comunali di Brugherio , per proseguire questi anni di buona amministrazione; le elezioni nazionali , dove il Partito Democratico sarà chiamato a svolgere una preziosa funzione di tenuta di un sistema democratico scosso dalle spinte populiste e sovraniste; le elezioni regionali , in cui ci proponiamo di interrompere questa lunghissima sequenza di giunte Lega-Forza Italia, per inaugurare una stagione di cambiamento per un territorio che potrebbe avere molto di più se finalmente ci fosse una Regione che pone al centro lo sviluppo sostenibile, la qualità della vita, la persona come portatrice di bisogni. Per vincere occorre insistere sul lavoro politico di questi anni, costruendo un programma frutto di un lavoro dal basso : che sappia inquadrare i macrotemi che riguardano tutta la Lombardia, e sappia anche includere anche quelle questioni specifiche che vive ciascun territorio e che possono trovare

Parlare ai giovani e ai ceti popolari per scongiurare il rischio ‘popolocrazia’

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Parla Marc Lazar sociologo e storico della politica, docente a Sciences Po di Parigi e alla Luiss-Guido Carli di Roma Di scosse di preavviso ce ne sono state molte, ma il vero terremoto, quello che ha svegliato anche i pochi che in Europa ancora dormivano, sono stati la brexit prima e la vittoria di Trump negli Stati Uniti poi. Quali scenari e quali sfide attendono adesso, nell’era del post cataclisma, il vecchio Continente? Ne ha parlato con Democratica   Marc Lazar , francese, sociologo e storico della politica, docente a Sciences Po di Parigi e alla Luiss-Guido Carli di Roma. Professor Lazar, al recente convegno annuale della Società italiana di Scienze politiche lei ha suggerito di guardare ai mutamenti in atto in Italia e in Francia come possibile proiezione del futuro della democrazia in Europa, ci può spiegare meglio? Ho proposto i due casi di Italia e Francia per riflettere sui mutamenti in atto nelle democrazie contemporanee. Italia e Francia sono per molte ragion

#10anniPd / Un partito necessario ma ancora incompiuto. Le grandi sfide davanti al Pd

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Molte sfide, molti difficili appuntamenti, in Italia e in Europa, sono di fronte al Pd. A distanza di dieci anni dalla sua nascita,   il Pd appare contemporaneamente un partito necessario e un partito incompiuto . Necessario perché porta avanti, sia pure con lentezze, esitazioni e contraddizioni, una elaborazione delle tradizionali posizioni della sinistra, richiesta da un mondo che è cambiato e continua a cambiare; ma anche perché, in un quadro politico ormai da anni in smottamento, è l’unico partito che conserva una qualche parvenza di stabilità, l’unico dotato di statuto, procedure, regole democratiche. Tuttavia incompiuto, perché l’operazione iniziata dieci anni fa, a suo modo audace, se si pensa alla immobilità del sistema dei partiti precedente, rotta soltanto dalla crisi politico-giudiziaria del 1992-93, è stata fin dall’inizio monca.  Il Pd era l’evoluzione fisiologica e la proiezione partitica dell’esperienza dell’Ulivo , fondato nel 1995 e consolidatosi nelle elez

La casa in cui si combatte la violenza sulle donne

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L’ingresso del centro antiviolenza Lucha y siesta, giugno 2017. (Sara Cervelli) Jasmine ha ventidue anni e due vite. Ha dipinto le pareti della sua stanza di verde e di rosso per ricordarlo: in basso ha disegnato con il pennello una striscia rosso scuro come il suo vestito da sposa. In alto ha dipinto una striscia verde come il giardino della casa dove abita nella sua nuova vita, quella che è cominciata quando è scappata dall’appartamento dove era stata rinchiusa dal marito in una città dell’Italia del nord. Jasmine non è il suo vero nome, ma per ragioni di sicurezza non può rivelare la sua identità. Fa fatica a ricordare i particolari del primo e del secondo tempo della sua storia, ma non dimentica le date: si è sposata due giorni prima del suo diciottesimo compleanno nel 2013. Tre anni dopo – nel 2016 – è entrata per la prima volta a Lucha y siesta , nella periferia est di Roma, un centro antiviolenza e una casa delle donne fuori dai canoni, “un progetto di semiautonomia”, come l

Perché gli insegnanti devono sostenere la battaglia per lo ius soli

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Franco Lorenzoni , insegnante Credo sarebbe utile che almeno noi insegnanti facessimo più attenzione all’uso delle parole. Da dieci anni siamo invitati, da una Raccomandazione del parlamento europeo fatta propria dal ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca (Miur), a lavorare nelle scuole alla costruzione di otto competenze chiave di cittadinanza. Le Indicazioni nazionali per il curricolo , che sono legge dello stato dal novembre 2012, titolano un paragrafo “per una nuova cittadinanza”. La parola cittadinanza nomina, secondo il dizionario, il “vincolo di appartenenza di un individuo a uno stato, che comporta un insieme di diritti e doveri”. Ma quando entriamo in classe, molti di noi si trovano davanti bambini e ragazzi figli di immigrati che, pur frequentando le scuole con i compagni italiani, non sono cittadini come loro. Se nati qui, dovranno attendere fino a diciott’anni senza nemmeno avere la certezza di diventarlo, se arrivati qui da piccoli (e sono poco

Partirà il 17 ottobre dai luoghi del terremoto il treno del PD

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di Beatrice Rutiloni – Democratica Si parte: Destinazione Italia. Il 17 ottobre alle 10 del mattino il treno del Pd lascerà la stazione di Roma per iniziare il suo giro del Paese e per portare l’intera comunità dei democratici ad ascoltare e incontrare le persone. Una linea rossa che collega idealmente la stagione delle feste, un migliaio in tutta Italia con il decimo compleanno del Pd, il 14 ottobre, e la Conferenza Programmatica di Napoli, dal 27 al 29 ottobre, chiamando a raccolta le esperienze, i volti, le idee, le storie di vita che andranno a comporre le pagine di un diario di viaggio, quelle di un popolo che non si chiude in casa dietro allo schermo di uno smartphone ma che esce e si mescola, alza lo sguardo e lo incrocia, dialoga. In questo senso il treno non è solo un mezzo di trasporto ma un luogo di incontro, è esso stesso una destinazione, una agorà itinerante dove si potrà salire per parlare e confrontarsi con il Pd. Con tutto il partito: in una lettera indirizzata ai di

Il futuro è nei Piccoli Comuni: via libera alla legge salva-borghi

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Sì definitivo del Senato alla legge per la riqualificazione e il sostegno dei Comuni sotto i 5000 abitanti: costituiscono il 57% del territorio nazionale e ci vivono 10 milioni di cittadini Istituito un fondo da 100 milioni. “Una bella giornata per chi vuole bene all’Italia: con il varo pressoché all’unanimità del Senato possiamo finalmente brindare alla mia legge per la valorizzazione dei #PiccoliComuni . Un testo bipartisan approvato all’unanimità alla Camera lo scorso settembre, nato a partire da una mia proposta di legge cui durante l’esame a Montecitorio si è collegata quella analoga della collega Terzoni, che aiuterà l’Italia ad essere più forte e coesa, ad affrontare il futuro”. Lo scrive sulla sua pagina Facebook Ermete Realacci. “Per ben tre volte, nelle passate legislature, questa legge è stata varata dalla Camera. Adesso è legge dello Stato. Un risultato raggiunto grazie ad un lavoro ampio e comune del Parlamento e al sostegno dell’Anci e di molte organizzazioni, a partir

Una rinnovata cultura politica, da costruire insieme

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Domenica si è votato per la carica di Presidente della Provincia di Monza e della Brianza.  Roberto Invernizzi, sindaco di Bellusco, è il nuovo Presidente della nostra provincia; 41026 a 31430 punti (dati ufficiosi) contro Riccardo Borgonovo, sindaco di Concorezzo. Questa settimana si svolge a Milano un primo incontro per la  candidatura di Giorgio Gori a Presidente di Regione Lombardia.  Ci andiamo insieme alla nostra segreteria provinciale, ai coordinatori di zona per la costruzione del programma, ai segretari e agli iscritti che vogliono partecipare. Nei prossimi mesi abbiamo tre grandi filoni su cui costruire il nostro lavoro: da un lato, la preparazione del programma per le regionali e anche per le nazionali; non si tratta solo di elaborare documenti, ma di identificare priorità e parlare con sempre più persone nuove, capire quali sono quegli interlocutori che possiamo coinvolgere e portare dalla nostra parte per il progetto del PD per la Brianza, in Lombardia e sul pian

De Vincenti: “Referendum autonomisti in Lombardia e Veneto? Inutili e costosi: sarebbe bastata una lettera”

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Intervista al ministro per la Coesione territoriale Claudio De Vincenti: “Ricordo ai presidenti di Lombardia e Veneto, schierati per il no al referendum costituzionale, che la riforma prevedeva per le Regioni un’autonomia ancor più ampia di quella che loro chiedono oggi”, di Diodato Pirone, Il Messaggero I riflessi dello scontro in atto in Catalogna rendono in qualche modo più viva l’attenzione verso i referendum “autonomisti” in programma in Lombardia e Veneto. Vede anche lei qualche correlazione, ministro De Vincenti? «Non vedo alcun collegamento. I referendum in Lombardia e Veneto in realtà sfondano una porta aperta: per attivare, come chiedono i due quesiti referendari, la procedura dell’articolo 116 della Costituzione in materia di “ulteriori forme di autonomia” basta, come recita appunto la Costituzione, una richiesta della Regione al governo, sentiti gli enti locali. In sintesi, basta una lettera del presidente della Regione. E su questo il governo è del tutto aperto al

“Forse non è così facile, ma è possibile: l’Italia si può cambiare e se non la cambiamo noi, non la cambierà nessuno”

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Guarda il video dell’intervento del Segretario nazionale Matteo Renzi a Imola, nella giornata conclusiva della Festa nazionale del Partito Democratico. E’ il discorso della speranza e della realtà, il discorso che guarda al presente ma che è capace di disegnare il futuro. Il discorso del segretario di un partito che ha portato “due milioni di votanti alle primarie, loro 37mila”. Matteo Renzi, a Imola, nell’intervento conclusivo della decima Festa nazionale del Pd, scopre il bluff del M5Stelle, un bluff che non regge più neanche sul web, e sottolinea come “Noi abbiamo creato “900mila posti di lavoro”, mentre “loro puntano a zero posti di lavoro, alla mancanza di centralità del lavoro e al sussidio per tutti”. L’attacco ai 5Stelle, però, non è un modo per cercare applausi facili, perché Renzi ha la forza e la capacità di uscire dai confini -pur ampi, in questi tempi dove tutto è adoperato come propaganda- del classico discorso da ‘campagna elettorale’, per trovare quelle suggesti

Gentiloni: Ue, l’austerità non è l’unica bussola

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“Esplorare politiche più forti e più coraggiose per rafforzare l’Unione e dare risposte ai cittadini” Stralcio del discorso tenuto ieri dal presidente del Consiglio Paolo Gentiloni allo New York University – traduzione di Fabio Galimberti – Il Sole 24Ore La Brexit è stata una sveglia salutare. Ci ha insegnato qualcosa che non sapevamo, o che evitiamo di riconoscere: i sostegni dei nostri legami più preziosi devono essere costantemente rinnovati, nutriti. I nostri cittadini, i nostri elettori, devono sperimentare concretamente il peso che ha l’Unione Europea nella loro vita. Siamo all’inizio di una nuova fase per l’Unione Europea. Stiamo assistendo a passi concreti di miglioramento in direzione di una maggiore solidarietà, di una visione più condivisa di problemi pressanti. È indubbio che il giudizio di lungo periodo sul progetto europeo è quello di uno straordinario successo. Ha consentito una crescita economica senza precedenti e un welfare inclusivo in tutti i Paesi europei. La no

Presidente della provincia. Le giravolte della Lega Nord

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Cambia idea tre volte in tre mesi sull’elezione del presidente. “Apprendiamo con sorpresa dell’ennesima giravolta leghista sull’elezione del Presidente della Provincia di Monza e Brianza” commenta Pietro Virtuani, capogruppo di Brianza Rete Comune (il gruppo in consiglio provinciale che unisce il Partito Democratico, le forze della sinistra e il mondo civico). “A luglio ci hanno detto che il prossimo Presidente avrebbe dovuto essere allineato politicamente a Regione Lombardia; dieci giorni fa invece hanno dichiarato che avevano questioni più importanti, che queste elezioni erano una truffa, che non partecipavano per non legittimare l’attuale assetto dell’ente Provincia; ieri, a pochi giorni del voto, ennesimo cambio di direzione, ed ecco la Lega appoggiare Riccardo Borgonovo di Forza Italia, quando poche settimane fa avevano persino invitato i propri eletti a non firmare in sostegno di nessuna candidatura, neanche della sua. Sembrano essere in assoluta confusione”. “È un modo di fa

A chi fa paura lo ius soli ? L’intervento di Michele Schiavone – Segretario PD Svizzera

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Il diritto di cittadinanza da estendere ai nuovi italiani, nati in Italia da genitori stranieri o scolarizzati nel nostro Paese, è diventato argomento di feroce contesa politica parlamentare, alla quale sono seguite manifestazioni di forze e movimenti politici radicali fuori da Palazzo Madama, sede del Senato della repubblica italiana e un agguerrito dibattito nel paese. Le scene di violenza verbale e l’eccessivo accanimento politico al quale stiamo assistendo mortifica le istituzioni, rende difficile la discussione parlamentare e la convivenza civile, nuoce all’immagine dell’Italia. Questo tema divide il paese, crea tensioni, inasprisce gli animi nei fronti due alimentando anche aspettative e disincanto. Semplicemente, è lo specchio delle vicissitudini italiane e delle resistenze a qualsiasi forma di cambiamento e di riforma del nostro ordinamento, che tutti sollecitano e pregiudizialmente molti avversano per speculazioni elettorali, anteponendo l’egoismo di parte al bene