Il futuro è nei Piccoli Comuni: via libera alla legge salva-borghi
Sì definitivo del Senato alla legge per la riqualificazione e il sostegno dei Comuni sotto i 5000 abitanti: costituiscono il 57% del territorio nazionale e ci vivono 10 milioni di cittadini
Istituito un fondo da 100 milioni.
“Una bella giornata per chi vuole bene all’Italia: con il varo pressoché all’unanimità del Senato possiamo finalmente brindare alla mia legge per la valorizzazione dei #PiccoliComuni. Un testo bipartisan approvato all’unanimità alla Camera lo scorso settembre, nato a partire da una mia proposta di legge cui durante l’esame a Montecitorio si è collegata quella analoga della collega Terzoni, che aiuterà l’Italia ad essere più forte e coesa, ad affrontare il futuro”. Lo scrive sulla sua pagina Facebook Ermete Realacci.
“Per ben tre volte, nelle passate legislature, questa legge è stata varata dalla Camera. Adesso è legge dello Stato. Un risultato raggiunto grazie ad un lavoro ampio e comune del Parlamento e al sostegno dell’Anci e di molte organizzazioni, a partire da Legambiente e Coldiretti – continua Realacci – . Questo testo, di cui a Montecitorio sono stati relatori i colleghi Borghi, Iannuzzi e Misiani e di cui a Palazzo Madama è stato relatore Vaccari, è un’opportunità per tutto il Paese per un’idea di sviluppo che punta sui territori e sulle comunità, che coniuga storia, cultura e saperi tradizionali con l’innovazione, le nuove tecnologie e la green economy. L’importanza dei Piccoli Comuni, del resto, si è vista anche nel terremoto con il ruolo fondamentale per la tenuta delle comunità svolto da tanti Sindaci.
Istituito un fondo da 100 milioni.
“Una bella giornata per chi vuole bene all’Italia: con il varo pressoché all’unanimità del Senato possiamo finalmente brindare alla mia legge per la valorizzazione dei #PiccoliComuni. Un testo bipartisan approvato all’unanimità alla Camera lo scorso settembre, nato a partire da una mia proposta di legge cui durante l’esame a Montecitorio si è collegata quella analoga della collega Terzoni, che aiuterà l’Italia ad essere più forte e coesa, ad affrontare il futuro”. Lo scrive sulla sua pagina Facebook Ermete Realacci.
“Per ben tre volte, nelle passate legislature, questa legge è stata varata dalla Camera. Adesso è legge dello Stato. Un risultato raggiunto grazie ad un lavoro ampio e comune del Parlamento e al sostegno dell’Anci e di molte organizzazioni, a partire da Legambiente e Coldiretti – continua Realacci – . Questo testo, di cui a Montecitorio sono stati relatori i colleghi Borghi, Iannuzzi e Misiani e di cui a Palazzo Madama è stato relatore Vaccari, è un’opportunità per tutto il Paese per un’idea di sviluppo che punta sui territori e sulle comunità, che coniuga storia, cultura e saperi tradizionali con l’innovazione, le nuove tecnologie e la green economy. L’importanza dei Piccoli Comuni, del resto, si è vista anche nel terremoto con il ruolo fondamentale per la tenuta delle comunità svolto da tanti Sindaci.
I nostri 5.567 Piccoli amministrano più della metà del territorio nazionale e in essi vivono oltre 10 milioni di italiani. Non sono un’eredità del passato, ma una straordinaria occasione per difendere la nostra identità, le nostre qualità e proiettarle nel futuro. Un’idea ambiziosa di Italia passa anche dalla giusta valorizzazione di territori, comunità e talenti. E’ il presupposto da cui parte questa legge a lungo attesa, che propone misure per favorire la diffusione della banda larga, una dotazione dei servizi più razionale ed efficiente, itinerari di mobilità e turismo dolce, la promozione delle produzioni agroalimentari a filiera corta. Previsti anche semplificazioni per il recupero dei centri storici in abbandono o a rischio spopolamento da riconvertire in alberghi diffusi, opere di manutenzione del territorio con priorità alla tutela dell’ambiente, la messa in sicurezza di strade e scuole, l’efficientamento energetico del patrimonio edilizio pubblico e interventi in favore dei cittadini residenti e delle attività produttive insediate nei centri minori. Per le aree oggi in condizioni di maggior difficoltà è previsto uno specifico stanziamento di 100 milioni per il periodo che va dal 2017 al 2023”.
“L’approvazione della legge sui piccoli Comuni è un grande risultato di questa legislatura. Un provvedimento fondamentale e a lungo atteso, che ha rischiato negli anni di arenarsi, ma che oggi ha trovato finalmente conclusione. È l’ennesimo atto che dimostra come con i governi Renzi e Gentiloni si sia invertita la tendenza, facendo tornare i Comuni protagonisti dello sviluppo”. Così il responsabile Pd Enti locali, Matteo Ricci.
“Il fondo strutturale da cento milioni di euro per finanziare gli investimenti nei Comuni sotto i 5mila abitanti è un segnale forte e concreto. Una misura complessiva contro lo spopolamento e un’opportunità di sviluppo per tutto il Paese, in grado di incidere su più livelli: tutela ambientale, riqualificazioni dei centri storici, sicurezza di strade e scuole, turismo, innovazione, interventi integrati tra pubblico e privato. Un’azione di riequilibrio territoriale, funzionale anche per i Comuni derivanti dalla fusione di municipalità con meno di 5mila abitanti. Ora, dopo questo passaggio, servono ulteriori risorse costanti negli anni perché abbiamo bisogno di rafforzare tutti i Comuni italiani. Ma sicuramente questa legge va nella direzione giusta”.
Ricci ringrazia “Ermete Realacci, presidente della Commissione Ambiente alla Camera e promotore del provvedimento, Enrico Borghi, il relatore Stefano Vaccari e tutte le forze politiche che hanno appoggiato la legge”.
“Il fondo strutturale da cento milioni di euro per finanziare gli investimenti nei Comuni sotto i 5mila abitanti è un segnale forte e concreto. Una misura complessiva contro lo spopolamento e un’opportunità di sviluppo per tutto il Paese, in grado di incidere su più livelli: tutela ambientale, riqualificazioni dei centri storici, sicurezza di strade e scuole, turismo, innovazione, interventi integrati tra pubblico e privato. Un’azione di riequilibrio territoriale, funzionale anche per i Comuni derivanti dalla fusione di municipalità con meno di 5mila abitanti. Ora, dopo questo passaggio, servono ulteriori risorse costanti negli anni perché abbiamo bisogno di rafforzare tutti i Comuni italiani. Ma sicuramente questa legge va nella direzione giusta”.
Ricci ringrazia “Ermete Realacci, presidente della Commissione Ambiente alla Camera e promotore del provvedimento, Enrico Borghi, il relatore Stefano Vaccari e tutte le forze politiche che hanno appoggiato la legge”.