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I dazi affondano l'Italia

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I dazi di Trump sono una mazzata per le imprese e i lavoratori italiani che faranno perdere all’Italia miliardi di euro e decine di migliaia di posti di lavoro. I danni saranno enormi, sia per i Paesi colpiti (l’Italia, che con gli USA ha registrato nel 2024 un surplus commerciale di 39 miliardi, il secondo in Europa dopo la Germania) che per gli Stati Uniti. È incredibile come il governo sia rimasto fermo, senza fare niente, si sapeva da mesi che questo giorno sarebbe arrivato. Ma Giorgia Meloni ha usato il condizionale fino a ieri per non urtare l’amico Donald e fa arrivare l’Italia impreparata a questo disastro. Adesso basta, il governo deve svegliarsi e scegliere di stare dalla parte dell’Europa. Bisogna reagire uniti come U nione Europea in maniera mirata e proporzionata, e costringere Trump a negoziare con una voce unica europea e tenendo la schiena dritta per scongiurare una guerra commerciale senza limiti e evitare la delocalizzazione di produzioni manifatturiere dall’Europa...

Regione difende i dazi di Trump

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Mentre gli imprenditori lombardi si preoccupano per il possibile impatto dei dazi americani, la destra in Consiglio regionale preferisce non disturbare Donald Trump.  Ieri, infatti, il centrodestra ha bocciato la mozione del Partito Democratico che chiedeva alla Regione di prendere posizione chiara contro questa minaccia per l’economia italiana e lombarda.  La giunta Fontana antepone la fedeltà ideologica agli interessi di lavoratori e imprese.  Ma non solo: il capogruppo della Lega Alessandro Corbetta ha addirittura difeso i dazi, sostenendo che proteggere la propria economia sia legittimo. Un’affermazione gravissima, perché significa accettare passivamente misure che potrebbero mettere in ginocchio interi settori produttivi della Lombardia, dal farmaceutico al meccanico, all’agroalimentare.  Il Partito Democratico chiede con forza che la Regione si schieri apertamente contro i dazi e difenda gli interessi di imprese e lavoratori. La destra lombarda, invece, ha scel...

Una maggioranza spaccata

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Sulla difesa europea, la maggioranza vota in tre modi diversi con Forza Italia a favore, la Lega contro e Fratelli d’Italia astenuti. Dunque, qual è la linea del governo? Stiamo parlando del ruolo dell’Europa, della difesa comune, di come si pone l’Italia sui principali dossier diplomatici. Abbiamo due conflitti alle porte e minacce economiche da oltre Oceano: non è tempo di equilibrismi, né incertezze. Serve un governo capace di decidere la collocazione internazionale di una delle grandi potenze mondiali. Un governo diviso fa l’Italia più debole .

Un pesce d'aprile che non fa ridere

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Manutenzione del verde assente dopo anni di promesse, caos sugli spazi sportivi dopo mesi di rinvii, rincaro delle tariffe della mensa dopo aver detto di voler abbassare le tasse.  Non è un pesce d'aprile, ma è la giunta Assi: uno scherzo che non fa ridere.

Un governo in stato confusionale

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Un governo che non ha altri argomenti sulla politica estera se non attaccare l’opposizione è un governo improvvisato. Da settimane è in stato confusionale, con i litigi quotidiani tra Tajani e Salvini, senza un profilo chiaro sulle scelte di politica europea e internazionale. Non riescono a dire una parola a favore di una difesa comune europea, ma nemmeno a condividere una posizione sul piano di riarmo proposto . Sono uniti solo nell’abbassare la testa di fronte agli attacchi e ai dazi di Trump all’Ue. Con Meloni che minimizza e invita alla calma e Tajani che invita a importare di più dagli USA. Ma la cosa più assurda è che Meloni sostenga che non ci siano alternative tra essere talmente asserviti a Trump da non riuscire nemmeno a criticarlo e rompere l’alleanza uscendo pure dalla Nato. L’alternativa c’è eccome: è fare un salto in avanti nell’integrazione e nell’autonomia strategica europea , superando l’unanimità, reagendo insieme ai dazi, facendo un grande piano di investimenti comun...

Fermi e dal meccanico

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Mentre ogni giorno migliaia di pendolari lombardi affrontano ritardi, soppressioni e disagi sui treni di Trenord, oggi scopriamo che persino i convogli nuovi, quelli che dovevano migliorare il servizio, sono già fuori uso.  Nove treni fermi per guasti che richiederanno oltre un anno di riparazione, altri nove costantemente in manutenzione. E poi ci sono i numeri assurdi: nel 2024, più di 900 treni cancellati per problemi ai bagni. Ha fatto bene il nostro Consigliere regionale  Simone Negri  a chiedere chiarezza sulla manutenzione dei convogli. Il quadro emerso è desolante: investimenti fatti senza visione, gestione frammentata e inefficace, continui tentativi di scaricare le responsabilità.  La giunta Fontana non può continuare a chiudere gli occhi. La Lombardia merita un servizio ferroviario efficiente, non un’azienda incapace di garantire perfino il funzionamento dei bagni. I pendolari non possono più aspettare: serve una svolta. Subito.

L'Italia si blocca

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L’Italia è bloccata, per l’ennesima volta. Salvini passa le giornate a litigare con Tajani, mentre i trasporti sono completamente allo sbando . Che Salvini sia il peggior ministro dei trasporti della storia ormai è chiaro a tutti, ma la responsabilità è di Giorgia Meloni che non alza un dito contro questa incompetenza che pagano ormai quotidianamente lavoratori, studenti, viaggiatori e pendolari.

Amministrando senza dialogo

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Il nuovo spazio gioco realizzato dall'amministrazione tra il nido comunale Munari e la scuola dell’infanzia Rodari, costato 50.000 euro, vuole imporsi come alternativa allo spazio per la sosta breve che c’era prima.  Nel prendere questa decisione sarebbe stato meglio parlarne con i genitori e gli insegnanti, che lamentano di non essere stati coinvolti nel processo decisionale. Secondo molti, infatti, si è andati a sacrificare uno spazio essenziale per le Feste di fine anno e si sono penalizzati i genitori, escludendo l’accesso in auto alle strutture.  Quando si amministra sarebbe bene ascoltare e condividere le decisioni, ma ormai è chiaro che quest'amministrazione ne è totalmente incapace.

Fratelli di Trump

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Giorgia Meloni ha scelto di difendere l’interesse nazionale, ma quello americano. Anzi, quello di Trump e Musk. Oggi è più chiaro che mai, ha scelto di indossare il cappellino MAGA, ammainando di fatto da palazzo Chigi la bandiera italiana e quella europea. Ed è un problema enorme invece per l’interesse nazionale italiano se la presidente del consiglio sceglie di dare ragione a chi, come Vance, dà dei parassiti agli europei, insultando quindi anche noi italiani, dopo giorni di imbarazzante silenzio. Ed è agli italiani che Giorgia Meloni dovrà spiegare perché ha scelto Trump come “primo alleato”, quando il prossimo 2 aprile entreranno in vigore i dazi USA del 25% sulle nostre merci , sulle nostre eccellenze, che pagheranno le imprese, gli agricoltori, i lavoratori e le famiglie italiane. Giorgia Meloni vada dire a loro “state calmi, ragazzi, ragioniamoci”. Il governo Meloni si sta trasformando giorno dopo giorno nel cavallo di Troia dell’amministrazione Trump all’interno dell’Unione Eur...

Dalla parte dei lavoratori

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Ieri il PD regionale era in piazza insieme a lavoratori e lavoratrici del settore metalmeccanico , per difendere i loro diritti e chiedere condizioni di lavoro più sicure e giuste.  Sosteniamo con forza lo sciopero nazionale rilanciando l'importanza del rinnovo del contratto collettivo, per dei salari più adeguati e per la maggiore sicurezza nei luoghi di lavoro. La situazione è critica e non possiamo permettere che i diritti conquistati con fatica vengano minacciati .  Siamo sempre pronti a stare al fianco dei lavoratori e delle lavoratrici, a lottare per i loro diritti e per un futuro più giusto e sicuro per tutte e tutti.

PNRR, un governo incapace

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“Il PNRR è una straordinaria opportunità di futuro per l’Italia e fa male vedere come l’incompetenza del governo di Giorgia Meloni la stia sprecando, come conferma la relazione della Corte dei Conti. I  ritardi e le maggiori criticità sono proprio lì dove il PNRR serve di più, ovvero nelle azioni di riduzione delle disuguaglianze, come il welfare, la sanità pubblica, l’istruzione ”.  Lo dichiara la Segretaria  Elly Schlein , che aggiunge:  “Sono a rischio case della salute, nidi e alloggi universitari, ma pure infrastrutture ferroviarie e idriche, così come gli aiuti alle imprese per cui il Governo ha tardato mesi e cui è complicatissimo accedere. Ma chiedo quindi a Giorgia Meloni: chi ha ragione tra il ministro Giorgetti, che sembra sia pronto a chiedere il rinvio di un anno rispetto alla scadenza del 2026, e il ministro Foti, che oggi ci vuole far credere che va tutto bene? Questa confusione, con i ministri che si smentiscono a vicenda, è la dimostrazione che anche...

Caro mensa, Benzi evita il confronto

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“Dalle Sue dichiarazioni, si evince che alcune persone avrebbero firmato la petizione senza comprenderne pienamente il contenuto e che, successivamente, avrebbero contattato il Comune per richiedere la rimozione della loro firma.  Al fine di evitare ritardi o ostacoli alla nostra richiesta, e nel rispetto delle istanze arrivate al Comune, il Comitato ha inviato all’Amministrazione una PEC per ribadire l’importanza dell’incontro richiesto. Con tale comunicazione, si richiede anche di ricevere l’elenco completo delle persone che hanno comunicato al Comune la volontà di essere rimosse dalla lista dei firmatari. Tale richiesta è finalizzata ad aggiornare i nostri documenti e garantire la piena corrispondenza tra le firme raccolte e quelle effettivamente valide, senza alimentare tensioni né ulteriori incomprensioni sulla questione”.  Con queste parole, civili e costruttive, il comitato dei genitori costituitosi per affrontare il problema del caro mensa ha risposto agli attacc...

L'Italia ha i salari più bassi del G20

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“Il rapporto mondiale dell’ILO (l’Organizzazione internazionale del lavoro) inchioda l’Italia all’ultimo posto dei Paesi del G20 sui salari. - commenta  il Capogruppo dem in Commissione Lavoro alla Camera,  Arturo Scotto  -  Siamo quelli che hanno perso di più dal 2008: meno 8,7% del valore reale dei salari. Meloni ha poco da festeggiare , l’Italia va indietro con una dinamica salariale negativa. Il vero scandalo di questo Paese si chiama bassi salari e lavoro povero. 7 milioni di lavoratori sono ancora in attesa di contratto, nel pubblico impiego il Governo non riconosce il pieno recupero dell’inflazione perduta, il salario minimo è stato affossato: serve una risposta radicalmente diversa”.  A lui si aggiunge  Chiara Gribaudo , Vicepresidente del Partito  Democratico: “Ma se l’Italia ha il risultato peggiore di tutti i Paesi del G20 per quanto riguarda i salari reali, il Governo cosa fa? Boccia la legge sul  salario minimo , lascia  7 m...

5 sì al referendum, gli approfondimenti

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L'8 e 9 giugno si voterà per i 5 quesiti referendari tra lavoro e cittadinanza.  Per arrivare preparati, i Forum provinciali Lavoro e Diritti Umani hanno organizzato quattro approfondimenti in giro per la Brianza e un opuscolo informativo .  Per costruire un'Italia migliore.