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I dati sulla povertà obbligano il Pd a produrre una risposta politica

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“I dati diffusi dall’Istat sul fatto che 1 italiano su 3 è a rischio di povertà confermano che ci troviamo di fronte ad una crisi molto grave. In questo ambito si nota un peggioramento sensibile tra il 2011 e il 2012”. E’ il commento del responsabile economico del Pd, Filippo Taddei , ai dati Istat sulla povertà diffusi dall’Istituto. “Esiste però un segnale ancor più critico in questa notizia: l'incremento del rischio povertà è dovuto soprattutto alle persone "in famiglie severamente deprivate", quelle che presumibilmente sono scivolate dalla condizione di sotto-occupazione a quella di disoccupazione. Questo si aggiunge al rischio povertà molto diffuso tra le persone che lavorano”. Per Taddei “è un segnale estremamente preoccupante che ci informa che il lavoro non è più centrale nella società italiana. Il Partito democratico è obbligato a produrre una proposta politica che sostenga lavoratori e disoccupati. Dobbiamo ridare la speranza ai cittadini italia

Cambiare si può!

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In questi giorni, sia la leader della Cgil, Susanna Camusso, che il ministro Elsa Fornero hanno lanciato l'allarme sulla difficoltà di finanziamento della cassa integrazione, lanciando un grido preoccupato per i lavoratori e per il sistema degli ammortizzatori sociali. Il ministro ha detto di avere la necessità di recuperare almeno un altro miliardo di euro, mentre la Camusso ha segnalato il rischio che oltre mezzo milione di italiani non siano più coperti dalla cassa integrazione . Nei prossimi giorni, su questo tema, ci sarà un incontro tra le parti sociali e il Governo, presenti anche i rappresentanti delle Regioni. La scorsa settimana, vi avevamo parlato della mobilitazione dedicata ai temi della povertà e della crisi indetta per la giornata di sabato 13 aprile dal Partito Democratico. Il sito del Pd Nazionale ci racconta come è andata. “Siamo voluti venire qui per cercare di accendere i riflettori sulla vita comune degli italiani . La politica deve dare una sp

Povera una famiglia su sei. Serve subito un piano straordinario

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La settimana scorsa abbiamo pubblicato i dati ufficiali del Ministro del Lavoro, che indicano un deciso peggioramento della situazione rispetto al 2011 . Il picco nell'ultimo trimestre quando sono stati cancellati quasi 330mila rapporti di lavoro. Rispetto all'anno precedente + 14%. Sulla povertà non si scherza. In Italia una famiglia su sei è povera e la soglia di povertà è di circa 8.500 euro. E' quanto emerge dall'indagine della BCE sui bilanci delle famiglie nell'aerea dell'euro . La soglia di povertà nazionale è al 16,5% contro il 13% dell'area euro. Mentre se si considera la soglia di povertà unica ( che tiene conto dei diversi livelli di prezzi e tratta tutte le nazioni come unico paese), la percentuale dell'Italia sale al 20% e per l'area euro al 14,6%. Allarmanti anche i dati che ci arrivano dall'Istat. Crolla il potere d'acquisto, crolla anche il reddito ma soprattutto naufraga la propensione al risparmio delle famiglie con

"Poveri di diritti": la situazione delle famiglie italiane

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foto da http://www.caritas.it/ Ieri la Caritas Italiana ha presentato il Rapporto 2011 su povertà ed esclusione sociale in Italia, dal titolo molto forte: "Poveri di diritti". Un titolo che nasce da una semplice, ma non scontata considerazione: alle persone che vivono in condizioni di povertà si pensa solo in termini di insufficienti risorse economiche, ignorando che esiste tutta una serie di altre privazioni che peggiorano lo stato di precarietà e ne impediscono il superamento . Il diritto alla casa, al lavoro, alla famiglia, all'alimentazione, alla salute, all'educazione, alla giustizia pur tutelati dalla Costituzione italiana, sono i primi ad essere messi in discussione e negati. Sono 8 milioni e 272 mila le persone che vivono in povertà in Italia, pari al 13,8% della popolazione (nel 2010), per un totale di 2,73 milioni di famiglie povere. La povertà è in aumento : erano 7 milioni 810 mila nel 2009 (13,1%) della popolazione. Le donne e i giovani pagano il p

Povera Italia

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Sono 8 milioni e 272mila le persone povere in Italia, il 13,8% dell'intera popolazione. E' quanto fa sapere l'Istat , aggiungendo che nel 2010 le famiglie in condizione di povertà relativa sono 2 milioni e 734 mila, l'11% delle famiglie residenti. Il dato che più fa paura è quello che riguarda le famiglie che risultano in condizioni di povertà assoluta : sono un milione e 156mila, il 4,6% di quelle residenti nel paese, per un totale di 3 milioni e 129mila persone, il 5,2% della popolazione. L'Istat rileva una sostanziale stabilità del fenomeno , sia relativo che assoluto, rispetto al 2010, ma anche un peggioramento per alcune fasce della popolazione. Dal punto di vista geografico , le regioni più povere sono Basilicata (28,3%), Sicilia (27%) e Calabria (26%). La Lombardia e l'Emilia Romagna sono le regioni con i valori più bassi dell'incidenza di povertà, pari al 4,0% e al 4,5% rispettivamente. Lo studio conferma il legame della povertà con il

I tagli non fanno rumore. Ma fanno molto male

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La famiglia italiana è diventata come Pompei, rischia di essere alla sua ultima fase storica. E' quanto ha affermato Mario Marazziti, portavoce della Comunità di Sant'Egidio , che ieri ha Roma ha lanciato l’allarme sui tagli che non fanno rumore, ma che fanno molto male, fornendo i dati di chi sta pagando di più la crisi in Italia . I fondi statali di carattere sociale sono diminuti dell’800 per cento negli ultimi tre anni, passando da 2 miliardi 526 milioni di euro del 2008 a soli 349 milioni nel 2011. Soltanto nell’ultimo anno sono scesi del 76,3%. E secondo il bilancio di previsione dello Stato diminuiranno ancora a 271, 6 milioni nel 2013. Tre fondi sono stati completamente azzerati: quelli per la non autosufficienza, l’inclusione degli immigrati e i servizi all’infanzia. Il portavoce della Comunità di Sant’Egidio ha anche ricordato che secondo quanto scritto nel Documento di programmazione economica e finanziaria, il governo italiano si è impegnato con l’Union

La cooperazione senza fondi

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"Aiutiamoli a casa loro, così non vengono qui da noi": è una delle affermazioni più ricorrenti, che si sente da chi vuole fingere di interessarsi del mondo degli immigrati e delle povertà del mondo, ma in concreto non vuole fare nulla. Invece la cooperazione internazionale ha davvero un ruolo molto utile per cercare di risolvere le questioni legate alla povertà di grandi aree del mondo e delle conseguenti condizioni di vita delle persone che vi abitano. Ora però si scopre che nella Finanziaria 2011 il centrodestra al governo ha posto la definitiva pietra tombale sulla cooperazione italiana: l'intervento italiano nei paesi bisognosi di aiuto si riduce a 179 milioni di euro, la cifra più bassa degli ultimi 20 anni. Il Governo ha tagliato del 45% i fondi dedicati alla cooperazione allo sviluppo dal nostro paese , raggiungendo il record negativo di 179 milioni di euro per il 2011. Una cifra, la più bassa degli ultimi 20 anni, cui devono essere ulteriormente sottratti circa

I "numeri" dell'Italia

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Oggi sono stati resi noti una serie di informazioni che ci aiutano a comprendere meglio come sta il nostro Paese: - Il Sole 24 ore pubblica una classifica dei grandi evasori fiscali d'Italia; - Repubblica commenta il primo " Rapporto sullo stato del territorio italiano " realizzato dal centro studi del Consiglio nazionale dei Geologi; - Cresce la povertà in Italia, secondo un rapporto della Caritas, riportato dal Corriere ; - Entrate in calo nei primi otto mesi dell'anno, nuovo record del debito pubblico ; a dirlo sono il Ministero dell'Economia e la Banca d'Italia ; - l’Istituto di Statistica ha diffuso il rapporto annuale sugli stranieri residenti in Italia. Buona lettura!