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È ancora possibile approvare lo ius soli?

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di Annalisa Camilli, giornalista di Internazionale Una manifestazione per chiedere l’approvazione della legge di riforma della cittadinanza a piazza Montecitorio, Roma, 12 settembre 2017. (Andrea Ronchini, Pacific Press/Zu ma/Ans Negli ultimi giorni si è aperto uno spiraglio che potrebbe portare all’approvazione della legge di riforma della cittadinanza impropriamente chiamata ius soli (in realtà si tratta di uno ius soli temperato). Sembrava che il governo ci avesse definitivamente rinunciato, ma tutto è stato rimesso in gioco dall’adesione del ministro delle infrastrutture Graziano Delrio a uno sciopero della fame per chiedere di approvare la riforma al più presto. L’iniziativa è stata promossa da un gruppo di insegnanti e studenti e rilanciata dal senatore Luigi Manconi e dai Radicali italiani. Delrio propone di portare il disegno di legge 2092 in aula e di votarlo, ma nel governo ci sono posizioni diverse. Il ministro degli esteri Angelino Alfano (Alternativa popolare)

Perché gli insegnanti devono sostenere la battaglia per lo ius soli

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Franco Lorenzoni , insegnante Credo sarebbe utile che almeno noi insegnanti facessimo più attenzione all’uso delle parole. Da dieci anni siamo invitati, da una Raccomandazione del parlamento europeo fatta propria dal ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca (Miur), a lavorare nelle scuole alla costruzione di otto competenze chiave di cittadinanza. Le Indicazioni nazionali per il curricolo , che sono legge dello stato dal novembre 2012, titolano un paragrafo “per una nuova cittadinanza”. La parola cittadinanza nomina, secondo il dizionario, il “vincolo di appartenenza di un individuo a uno stato, che comporta un insieme di diritti e doveri”. Ma quando entriamo in classe, molti di noi si trovano davanti bambini e ragazzi figli di immigrati che, pur frequentando le scuole con i compagni italiani, non sono cittadini come loro. Se nati qui, dovranno attendere fino a diciott’anni senza nemmeno avere la certezza di diventarlo, se arrivati qui da piccoli (e sono poco

A proposito di ius soli

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“Noi avevamo la ragione dalla nostra parte, ma non ancora la forza”, scrive Nelson Mandela nella sua autobiografia. Mi riesce difficile immaginare un miglior commento per l’amara sconfitta rappresentata dall’ennesimo rinvio in Senato della legge sullo ius soli. Che questa sia non solo una legge di civiltà, ma anche una legge di buonsenso lo sa qualunque frequentatore di questo blog, e non spenderò parole superflue per ribadirlo. Ma in una democrazia rappresentativa le leggi le fanno i Parlamenti, e i Parlamenti decidono sulla base dei rapporti di forza in essi delineati. Gianni Cuperlo in un’intervista al Corriere della Sera di oggi auspica che i voti che mancano possano essere trovati, e non ho dubbi che non verranno risparmiati sforzi in questo tentativo; mentirei, però, se mi dicessi ottimista. Tanto più che l’ottimismo rischia di essere forviante. Alessandro Sallusti annuncia trionfante sul Giornale “Abbiamo vinto”. Ed ha due volte ragione: perché ha vinto non solo la destra p

Di cosa parleremo questo autunno

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Inizia l'autunno e tornano alcuni tempi politici. Con l'aiuto del sito de Il Post cerchiamo di capire quali saranno gli argomenti che terranno banco nei prossimi mesi. *** È arrivato settembre e insieme alle scuole ricomincia anche la politica: si tornerà presto a parlare di decreti legge, di referendum, di maggioranze, di elezioni e di voti di fiducia. Se non siete stati troppo attenti o se non vi ricordate più in che condizioni avevate lasciato il paese prima delle ferie, ecco otto cose di cui probabilmente sentirete ancora parlare nelle prossime settimane. Il voto sullo Ius Soli Lo Ius Soli è una nuova legge che qualora sia approvata permetterà ai figli di cittadini stranieri nati in Italia, o arrivati da bambini nel nostro paese, di ottenere la cittadinanza dopo aver completato un ciclo scolastico. Prima dell’estate era già stata approvata alla Camera e ora è in attesa di essere votata al Senato. Lo scorso luglio il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni riman

Il Senato incardina lo ius soli. Zanda: “Subito legge per dare cittadinanza a bambini e ragazzi che sono già italiani”

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Nell’Aula del Senato scoppia la bagarre, mentre si incardina lo Ius Soli e la ministra Valeria Fedeli finisce in infermeria. “Indecente bagarre Lega e silenzio complice di M5S mentre incardiniamo lo ius soli. Che tristezza anteporre ricerca del consenso a civiltà” commenta su Twitter la ministra per i Rapporti con il Parlamento, Anna Finocchiaro, dopo che la protesta dei senatori leghisti nell’Aula di Palazzo Madama ha perfino impedito al presidente della Commissione Affari costituzionali di illustrare la propria relazione sul provvedimento, che è stato incardinato questa mattina. “Esprimo la mia solidarietà e la mia vicinanza alla ministra dell’Istruzione, Valeria Fedeli, vittima di un’aggressione squadrista nell’aula del Senato al momento dell’incardinamento del provvedimento sullo IUSsoli”, dichiara, in una nota, la deputata del PD, Vanna Iori. “L’atteggiamento tenuto da alcuni senatori leghisti, che hanno assaltato i banchi del governo, è riprovevole ed emblematico della

L’Italia darà la cittadinanza ai figli dei rifugiati

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Mentre il governo affronta un crescente sentimento anti-immigrati alimentato dai massicci sbarchi di questi mesi nel sud di migranti partiti dalle coste africane, il sottrosegretario all'interno con delega all'immigrazione Domenico Manzione dichiara la volontà dell'Italia di riconoscere la cittadinanza ai figli dei rifugiati. Il provvedimento coinvolgerà i figli nati in Italia da genitori a cui è stato riconosciuto l'asilo politico e sarà il primo a tto per consentire l'avvicinamento alle norme sulle ius soli sulle quali era stata fortemente contestata l'ex ministra Cecile Kyenge. Come ha avuto modo di dire Manzione alla Reuters, l 'iniziativa "sicuramente manda un messaggio di accoglienza, risponde a una questione di diritti umani e rimedia a una disparità di trattamento evidente". In questo momento ai figli  dei rifugiati in Italia viene attribuito lo stesso status, ma non a coloro nati dopo che l'asilo è stato garantito. Un'im

Perchè la ministra Kyenge fa così paura agli Italiani?

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Raramente si è visto nel panorama politico Italiano un ministro capace di attirare l'odio su di se, ed in così poco tempo come è accadato al  ministro dell'integrazione Cécile Kyenge . Abbiamo avuto ministri accusati di frode fiscale, ladri consumati, semplici affabbulatori di aria fritta, ma nessuno ha mai dovuto sopportare quello che è il trattamento dedicato alla neoministra. Colpita duramente anche dai propri colleghi. Cominciò la consigliera leghista di Padova Dolores Valandro, scrivendo su facebook:    “Ma mai nessuno che se la stupri, così tanto per capire cosa può provare la vittima di questo efferato reato? Vergogna”. Ha continuato Roberto Calderoli paragonandola ad un orango, come ben ricordiamo. Per finire con vicesindaco del Pdl di Diano Marina, che l'ha paragonata ad una prostituta, scrivendo:   “Se becco la Kyenge…il fatto è che non frequento di notte il rettilineo di Ceriale” , zona nota della zona per certe frequentazioni.  Ma basta scorre

Bambini stranieri nati in Italia: da Pesaro una bella iniziativa

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Mentre prosegue la raccolta firme della campagna l'Italia sono anch'io , per la cittadinanza italiana ai bambini stranieri nati in Italia, la Provincia di Pesaro ha deciso di anticipare la legge. Ai 4.536 bambini stranieri nati negli ultimi dieci anni in provincia sarà assegnato un attestato con la cittadinanza onoraria italiana , insieme ad una una bandiera tricolore, una copia della Costituzione e una maglia della Nazionale. L'attestato non sarà un documento ufficiale, perché quel "ius soli" che negli Stati Uniti e in Francia dà diritto di cittadinanza a chi viene alla luce in quelle terre, in Italia viene annullato dallo "ius sanguinis". Ma è un passo avanti, è la firma di un impegno. "Quando ho proposto questa iniziativa - dice Matteo Ricci, 37 anni, presidente della Provincia di Pesaro - ho utilizzato le stesse parole del Presidente: "Chi nasce in Italia è italiano". E dal Quirinale adesso è arrivata una risposta che ci sping

«I bambini hanno questa aspirazione»

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L'altro ieri durante un incontro con la Federazione delle chiese evangeliche al Quirinale, il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha dichiarato: «Mi auguro che in Parlamento si possa affrontare anche la questione della cittadinanza ai bambini nati in Italia da immigrati stranieri. Negarla è un’autentica follia, un’assurdità. I bambini hanno questa aspirazione» Qui nei giorni scorsi avevamo commentato le parole del Presidente Napolitano con il lancio della raccolta firme a sostegno delle due proposte di legge del PD di iniziativa popolare, per riformare la norma sulla cittadinanza e introdurre il diritto di voto amministrativo agli stranieri residenti in Italia. Ieri il quotidiano online Il Post dedica un interessante approfondimento all'argomento. “Ius sanguinis” e “Ius soli” Esistono tradizionalmente due sistemi di trasmissione della cittadinanza alla nascita . Uno viene chiamato “ius soli” , il diritto che si acquisisce per nascita su un territorio