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Visualizzazione dei post con l'etichetta femminicidio

Genere e violenza sulle donne

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(l'immagine si ingrandisce con un click) La violenza sulle donne? Un problema tutto dell’uomo. È il nuovo e pionieristico approccio dell’amministrazione comunale di Brugherio . L’idea è quella di avviare un percorso permanente che passi ai raggi X il maschio. Non più quindi solo il soccorso alle vittime, tra gli obiettivi dell’azione di contrasto, ma anche l’indagine sui motivi socio-culturali del fenomeno. Lo scopo è chiaro: stroncare la causa del problema anziché limitarsi a punire il crimine e a raccogliere i cocci. Ne parliamo  giovedì 23 giugno alla festa. Siete tutte e tutti invitati a questa Tavola Rotonda, su un tema tanto attuale quanto "strategico". Il progetto è proposto dall’assessorato alle pari opportunità di Miriam Perego ma già dalle prime battute vede coinvolte altre realtà sociali del territorio e punta proprio a mantenerne vivo l’interesse perchè a combattere la violenza non siano solo le istituzioni, ma la stesa comunità. Vi aspett

I femminicidi non spengono solo le donne ma anche i figli: qual è il compito della Politica ?

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Solo pochi giorni fa avevo commentato il triste evento dell'uccisione di Sara da parte del suo ex fidanzato, reo confesso.  E ora devo constatare che in dieci giorni sono stati ben 4 i femminicidi in Italia, quasi 1 ogni due giorni: la cronaca ne parla, l'indignazione cresce, ma poi tutti torniamo alle nostre attività e alla nostra vita, pensando forse che prima o poi finirà questa emergenza. No, non è cosi. Nulla avviene per magia o per caso. Non cambiano per magia i comportamenti patologici e ossessivi degli uomini la cui crescita psico affettiva è rimasta ai primi stadi evolutivi; non migliora all'improvviso la capacità delle donne di uscire dalla trappola che viene loro tesa quando l'uomo che le maltrattava chiede un ultimo appuntamento o fa promesse che mai manterrà. E dei figli che assistono alle scene di violenza o che rimangono orfani della madre e con il padre in carcere chi si occupa? Chi si occupa dei traumi che subiscono e degli apprendimenti sbag

Non più donne uccise o maltrattate. Rompiamo il silenzio.

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Non si può stare zitti dopo l’ennesimo femminicidio ad opera dell’ex fidanzato di Sara e dopo l’ultima violenza perpetrata sulla donna incinta cui il proprio compagno ha fatto bere una bibita contenente della soda caustica. Sara aveva 22 anni e una sola “colpa”: aver voluto lasciare il proprio fidanzato che l’ha poi aggredita fino alla morte e data alle fiamme. E’ morta ancora una volta una donna per mano di un uomo che diceva di amarla, per mano di un uomo che confonde amore con possesso, che non sa gestire la propria aggressività, che non sa accettare di essere lasciato. Tutte le donne devono avere il coraggio di non stare più zitte al primo attacco aggressivo, fisico, verbale o psicologico, da parte del loro partner o marito o fidanzato; non devono più pensare che “tanto è stato un momento di debolezza” che non si ripresenterà più, perché invece si ripresenterà ancora e con maggiore violenza. L’incapacità di contenere le proprie pulsioni distruttive non si placa se non opportu

Uomini che odiano le donne

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L’ultimo caso a Cologno Monzese, a pochi passi da noi. Palazzina in via Einaudi 9. Lei ha 31 anni. Il marito 30. Litigano, per un’altra donna. E alla fine lei viene uccisa: gettata dal nono piano della palazzina, nessuna possibilità di salvezza. Ma poche ore prima era toccato a Marta Forlani, 50 anni, uccisa a Bra, nel Cuneese, con tre colpi di pistola dall’ex marito. Il motivo? Lei aveva organizzato una grigliata, l’ex marito aveva insistito per essere invitato. Lei aveva detto: “Non è il caso”. E lui le ha sparato. Davanti agli amici. Due episodi brutali, in un solo giorno. La Convenzione di Instanbul è appena diventata legge in Italia . Servirà a tutelare le donne dalle violenze domestiche e dagli omicidi di genere. Ma la ferocia nei confronti delle donne non sembra diminuire . La strada è ancora lunga, come racconta oggi La Stampa, in uno speciale dedicato al femminicidio, che potete leggere qui .

Combattiamo il silenzio

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C’è una domanda che non trova risposta. Perché in Italia ogni tre giorni una donna viene uccisa da un marito, un fidanzato, spesso compagni o ex compagni di anni di vita, padri di figli cresciuti insieme? Ne abbiamo parlato spesso, sul nostro blog , raccontando la storia di queste donne e scrivendo più volte della necessità di una legge e di una seria politica contro il femminicidio, che comprenda anche aspetti educativi e preventivi. E ne avremmo parlato giovedì sera, nella serata poi annullata e rinviata ad altra data a causa del maltempo. Intanto, mercoledì in Regione Lombardia è stato approvato dalla Giunta regionale un atto di indirizzo a sostegno delle famiglie e dei componenti fragili, che stanzierebbe, tra l’altro, risorse in favore delle vittime di violenza da destinare con il sistema dei voucher (ossia direttamente alle donne). La vicepresidente del Consiglio regionale, Sara Valmaggi (vicepresidente del Consiglio regionale Pd), commenta così: Ritengo positivo aver rec

Combattiamo il silenzio: una serata per riflettere sulla violenza contro le donne

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C’è una domanda che non trova risposta. Perché in Italia ogni tre giorni una donna viene uccisa da un marito, un fidanzato, spesso compagni o ex compagni di anni di vita, padri di figli cresciuti insieme? Ne abbiamo parlato spesso, sul nostro blog , raccontando la storia di queste donne e scrivendo più volte della necessità di una legge e di una seria politica contro il femminicidio, che comprenda anche aspetti educativi e preventivi. Di tutto questo parleremo giovedì sera, in una serata organizzata dal nostro circolo, nell'ambito delle iniziative per la campagna elettorale delle elezioni a Brugherio. Qui il programma. Vi aspettiamo.

8 marzo, le iniziative

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E’ di nuovo 8 marzo. Tra chi vuole abolirlo e chi valorizzarlo. Quest’anno, complice una consapevolezza crescente dell’opinione pubblica nei confronti della violenza di genere, le manifestazioni sono incentrate in gran parte su questo problema. Ce lo racconta La Stampa. Non si parlerà quindi solo di lavoro, tema originariamente legato a questa festa che si celebra in tutto il mondo. In Italia si festeggia dal 1922 per iniziativa del partito comunista, mentre nel resto d’Europa e negli Stati uniti ancora prima, grazie ai movimenti socialisti ed operai. È stata però istituita ufficialmente dall’Onu dal 1977. E proprio all’Onu fino al 15 marzo è in corso la riunione annuale della Commissione sulla condizione femminile delle Nazioni unite quest’anno dedicato alla prevenzione della violenza contro donne e ragazze.   MILANO    Nei musei civici di Milano le donne entreranno gratis l’8 marzo e avranno uno sconto sul prezzo del biglietto alle mostre di palazzo Reale. Mentre parti

Aumenta la violenza sulle donne

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Il quotidiano La Stampa ha approfondito i dati relativi alla violenza sulle donne, presentati nei giorni scorsi dall'osservatorio del Telefono Rosa. È quasi sempre tra le mura domestiche, nel rapporto con il marito o il convivente o l’ex, e avviene sempre di più davanti ai figli, testimoni atterriti che poi a loro volta potranno diventare carnefici . La violenza sulle donne è un fenomeno che in Italia non diminuisce e si connota sempre più come violenza fisica : a testimoniarlo, le 124 donne ferocemente uccise nel 2012 in nome di un «amore» malato e assassino. La violenza fisica aumenta dal 18% al 22%: ma questa non è mai sola poiché la violenza psicologica, le minacce e la violenza economica sono altri comportamenti ad essa connessi. La dipendenza economica risulta un fattore determinante sia nell’espressione della violenza di genere attraverso forti restrizioni economiche e una totale gestione del denaro da parte del partner, sia nel rendere ancora più faticoso, se non i

Un mondo che balla. Contro la violenza sulle donne

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La “One Billion Rising” a Hong Kong (PHILIPPE LOPEZ/AFP/Getty Images) foto da www.ilpost.it Ieri in moltissimi paesi del mondo (205, dicono gli organizzatori) si sono organizzate manifestazioni contro la violenza sulle donne. L’iniziativa si chiama “One Billion Rising”, e qui , dal sito de Il Post, potete vedere alcune foto di queste manifestazioni nel mondo. Un miliardo. Una su tre. Tante sono le donne che, in tutto il mondo, sono vittime della violenza maschile . E One Billion Rising è stata la risposta delle donne in tutto il mondo con un flash mob planetario: Eve Ensler ha invitato 1 miliardo di donne e uomini ad uscire per le strade, ballare e manifestare per chiedere la fine di questa violenza. Perché 1 miliardo di donne violate sono un'atrocità ma 1 miliardo di donne che danzano è una rivoluzione. Anche a Sanremo ieri si è parlato di violenza contro le donne; lo ha fatto Luciana Littizzetto, con un intervento molto apprezzato. Anche il Pd ha aderito a One Bil

Violenza sulle donne: basta!

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Profondo rosso

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Oltre 100 donne uccise. Uccise perché donne. Nel nostro Paese crescono il dolore, lo sdegno e la preoccupazione. Ma si avvertono anche segni di rassegnazione. Non ce lo possiamo permettere. Occorre reagire subito con atti concreti. Il Partito Democratico commenta i drammatici dati di questi giorni sulla violenza alle do nne: "E' necessaria una nuova legge organica contro il femminicidio anche secondo le piú recenti convenzioni internazionali", dice la senatrice Anna Serafini. "Noi - aggiunge - abbiamo giá presentato in bozza questo progetto di legge sul femminicidio, con l'aggravante per i delitti di genere, ma soprattutto con azioni di prevenzione . E' stata firmata finalmente la Convenzione di Istanbul. Ora, come ha annunciato il ministro Fornero, ci attendiamo la ratifica. Da subito però occorrono due interventi: un investimento certo e sicuro per i Centri antiviolenza e per il sistema dei servizi di prevenzione che si occupano della violenza s

Più fondi e risorse per i centri antiviolenza

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I numeri sono alti, troppo alti: 127 donne uccise dai loro compagni, fratelli, mariti nel 2010, 137 nel 2011 e già 55 nel 2012.  “I media li segnalano come omicidi passionali - spiega Tilt - storie di raptus, amori sbagliati, gelosia. Si tratta invece di una pratica violenta di matrice non patologica ma culturale. Il nome che la identifica è femminicidio, neologismo in uso già da anni anche in Italia, che indica la distruzione fisica, simbolica, psicologica, economica, istituzionale della donna”. Venerdì a palazzo Marino — il municipio di Milano — si è riunita la rete di associazioni che si riconosce sotto il cappello di Se non ora quando Milano. Sala piena, donne e uomini e qualche passeggino. Ci racconta dell'incontro Rita Querzé (Corriere della Sera, 12 maggio 2012) Dopo una ventina di violenze sessuali nel giro di un mese solo nel capoluogo lombardo, i soprusi sulle donne diventano un’emergenza riconosciuta (e temuta). A Milano e non solo. L’ultimo caso è st