Profondo rosso


Oltre 100 donne uccise. Uccise perché donne.

Nel nostro Paese crescono il dolore, lo sdegno e la preoccupazione. Ma si avvertono anche segni di rassegnazione. Non ce lo possiamo permettere. Occorre reagire subito con atti concreti.

Il Partito Democratico commenta i drammatici dati di questi giorni sulla violenza alle donne: "E' necessaria una nuova legge organica contro il femminicidio anche secondo le piú recenti convenzioni internazionali", dice la senatrice Anna Serafini.

"Noi - aggiunge - abbiamo giá presentato in bozza questo progetto di legge sul femminicidio, con l'aggravante per i delitti di genere, ma soprattutto con azioni di prevenzione. E' stata firmata finalmente la Convenzione di Istanbul. Ora, come ha annunciato il ministro Fornero, ci attendiamo la ratifica. Da subito però occorrono due interventi: un investimento certo e sicuro per i Centri antiviolenza e per il sistema dei servizi di prevenzione che si occupano della violenza sulle donne e in secondo luogo occorre rompere ogni indugio e unificare tutte le informazioni in un'unica banca dati, che consenta a tutte le forze dell'ordine e all'intero sistema dei servizi dei antiviolenza di reperire in tempi rapidi le notizie sulle vittime e sugli autori del reato".

"Oggi non è così. Le Forze dell'ordine hanno sistemi divisi. I dati non sono disaggregati per genere e per grado di parentela e questo rende difficile l'azione di prevenzione. E' fondamentale anche, come richiesto dalle associazioni firmatarie della Convenzione contro la violenza maschile sulle donne, di verificare l'efficacia e l'attuazione del Piano nazionale contro la violenza che termina nel 2013, una immediata ed efficace revisione con il contributo dei soggetti promotori della Convenzione", conclude la Serafini.

Manuela Ghizzoni, presidente della Commissione Cultura della Camera, sostiene che “i femminicidi non possono più essere considerati come fatti isolati. C'è chi ancora si ostina a definire gli omicidi basati sul genere 'delitti passionali', se compiuti da un connazionale e 'delitti d'onore' causati dall'effetto di pratiche religiose o culturali, se compiuti da uno straniero. Sono, in realtà, crimini di Stato. Ce lo dicono le statistiche, ce lo dice l'Onu quando afferma che sono 'tollerati dalle pubbliche istituzioni per l'incapacità di prevenire, proteggere e tutelare la vita delle donne che vivono diverse forme di discriminazioni e di violenza durante la loro vita, ce lo dice la realtà che osserviamo e viviamo quotidianamente. E' un fenomeno dalle proporzioni allarmanti e nei confronti del quale la politica ha mostrato finora la sua inadeguatezza e colpevole disattenzione. E' necessario che il Parlamento agisca con urgenza e prima della fine della legislatura ratifichi la convenzione di Istanbul e che faccia proprie le raccomandazioni Onu rivolte alle Istituzioni italiane per il contrasto alla violenza maschile sulle donne e la prevenzione del femminicidio. Già a partire dai prossimi giorni porterò all'attenzione della Commissione che presiedo il fenomeno del femminicidio, affinché si possa giungere ad una risoluzione condivisa che impegni il Governo ad attuare misure efficaci a sovvertire lo stato di cose esistente, anche a partire dai percorsi educativi”.


il logo della campagna contro la violenza sulle donne,
realizzato dall'Incontragiovani di Brugherio


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